Alessandra Nivoli, primaria senza paura della Clinica psichiatrica di Sassari

La docente Alessandra Nivoli guida da un mese la clinica psichiatrica dell’Aou di Sassari.

Una donna alla guida della clinica psichiatrica dell’Aou di Sassari. Alessandra Nivoli, professore associato e ricercatrice, appena quarantenne assume il timone di una delle strutture più complesse e sensibili della sanità sassarese in sostituzione della professoressa Liliana Lorettu appena andata in pensione.

“Sono molto contenta – spiega la neoprimaria – ho coronato il sogno di una vita”. Del quattro gennaio il decreto rettorale che l’investe del ruolo assunto in silenzio in linea con una personalità schiva: “Sono facente funzione – puntualizza lei – devo ancora fare il concorso vero e proprio”. Un passaggio quasi formale per la Nivoli, psichiatra dal 2006, studi in Italia e all’estero dove costruisce il suo curriculum.

Poi il ritorno in Sardegna, in quella clinica fondata trent’anni fa dal padre Giancarlo Nivoli, presidente della Società italiana di psichiatria forense. È lei a creare il centro di vittimologia al San Camillo, rifugio e cura per donne e non, dove si studia ed elabora una via d’uscita dal complesso meccanismo che lega al proprio carnefice e a una psiche ridotta a prigione. L’impegno fondamentale del centro richiederebbe però ben altro organico: “In clinica siamo rimasti in due e le visite che possiamo assolvere sono diminuite tanto dalle cinquecento al mese di un tempo. Noi possiamo soltanto fare una prima valutazione e poi affidare le persone ai centri del territorio”. Per invertire la curva serve lo slancio di nuovi progetti. “A parte ridare impulso al centro desidero aprire degli ambulatori per il disturbo bipolare e far tornare alla vita la scuola di specializzazione in psichiatria”.

Quella scuola su cui si abbatté un ciclone giudiziario otto anni fa che vide i vertici dell’istituto – compresa la docente – indagati per abuso d’ufficio: accusa da cui sono stati tutti assolti. “Ci ha creato molti danni, collaborazioni perse, chiacchiere. Ho imparato che bisogna stare attenti ma questo non significa che farò medicina difensiva”. Tutt’altro. “L’altra lezione appresa nella mia professione è stata quella di imparare ad ascoltare il paziente. Puoi avere tutta la tecnica che vuoi ma senza empatia non vai da nessuna parte”. Anche la perseveranza gioca un ruolo fondamentale: “Tutto quello che si propone all’inizio incontra dei ‘no’. Bisogna insistere”. Soprattutto in un mondo dove il potere è in prevalenza maschile: “Ma ho fiducia perché ci sono molte donne volitive e capaci di farsi sentire”. E se una donna volesse percorrere la stessa carriera della primaria Alessandra Nivoli che cosa consiglierebbe? “Di non avere paura”.

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