L’allevamento intensivo di Caniga non apre.
Il Comune di Sassari ha sospeso l’allevamento di suini a Caniga. La decisione di bloccare il progetto contestato in città è scaturita dopo le verifiche che hanno coinvolto la Città Metropolitana su delle irregolarità e lacune nella documentazione. Questa vittoria degli animalisti e residenti della borgata apre uno spiraglio per contrastare gli allevamenti intensivi nella Penisola.
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Il progetto e le lacune.
Nella documentazione mancavano dati importanti che riguardavano le emissioni dell’impianto, come sistemi di abbattimento di odori e gestione dei reflui. Sono emerse anche contraddizioni sulla natura dell’attività, che era definita anche intensiva. Mancava perfino il rispetto della distanza dalle case, poiché la struttura si trova a meno 250 metri dalle abitazioni. Di conseguenza, il Suape del Comune di Sassari ha annullato la pratica e l’ha dichiarata irricevibile.
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I dubbi dei residenti si sono dunque ritenuti fondati perché la struttura rappresentava un grosso rischio di inquinamento. Gli animalisti invece hanno vinto una importante battaglia: quella di scoraggiare l’apertura di nuovi allevamenti da carne, specie se intensivi, poiché causano sofferenza estrema agli animali, ammassati in piccole gabbie e costretti a stare al chiuso, tra le torture inflitte agli animali ospitati in questo tipo di allevamento prima di essere macellati. Questa vittoria potrebbe aprire dunque uno spiraglio per la chiusura degli allevamenti intensivi operativi in Sardegna e nella Penisola.





