Da Sassari in marcia verso Tokyo, per Andrea Agrusti le Olimpiadi sono realtà

Il sassarese Andrea Agrusti parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo nella marcia.

Sassari alle Olimpiadi di Tokyo. A rappresentarla Andrea Agrusti che ieri, a Podebrady nella Repubblica Ceca, ha staccato il ticket per la 32esima edizione dei Giochi olimpici con un terzo posto negli Europei a squadre di marcia. “Soprattutto ho abbassato il mio record personale di 5 minuti e 20 secondi sulla 50 km”, ci informa al telefono mentre fa scalo a Francoforte prima di rientrare a Roma dove si è trasferito nel 2014. “Vivo e mi alleno nella caserma della Finanza di Castelporziano”, spiega il 25enne, in forza alle Fiamme gialle dal 2018, dopo 4 anni a sue spese nella struttura dell’agro romano.

Un apprendistato lungo, faticoso “In un mese percorro di media circa 600 km in allenamento”– durato sette anni, sotto la guida del coach Patrizio Parcesepe, fino all’impresa in terra ceca. “Avevo una sola strategia: qualificarmi per il Giappone”, ricorda Agrusti. “Dopo i primi km di tranquillità, mi sono messo sul ritmo”.La svolta al 40° km. “Ci provo, mi sono detto. In molti hanno mollato, davanti avevo solo lo spagnolo Marc Tur e il finlandese Aleksi Ojala.” Per lui, al traguardo, il bronzo, a cui aggiungere anche l’oro vinto nella stessa specialità con la squadra. E la meta del Sol Levante, tra due mesi: “Non ho ancora realizzato cosa è successo”, afferma il marciatore che, per qualche minuto, ripercorre l’iter che l’ha portato a realizzare il sogno di ogni atleta. “Ho iniziato a marciare allo stadio dei Pini a 11 anni. Prima mi dividevo tra la velocità e la Dinamo giovanile di basket”.

Proprio con la palla a spicchi incontra il coetaneo Marco Spissu, ora play biancoblu e al tempo in cabina di regia col Sant’Orsola: “Mi ricordo che era tostissimo da marcare”. Poi la scelta di lasciare gli sport di squadra: “Mi appagava di più la sensazione di vittoria individuale”. E i trionfi arrivano, soprattutto in ambito giovanile, sulla 10 km e la 50, anche se, ammette, “Io sono un eterno secondo”. Infine il salto, dal quartiere di Luna e Sole, dove è nato e cresciuto, alla città eterna, e dalla società dei Guerrieri del Pavone a Sassari, culla sportiva degli esordi, alla guardia di Finanza. Ma il pensiero ritorna a Tokyo: “Ci sono già stato con lo staff federale nell’agosto del 2019. Ho fatto la 30 chilometri con 46 gradi di temperatura. Alla fine ho perso 6 kg.” Condizioni proibitive e avversari quasi inavvicinabili. “Ci sono i mostri sacri giapponesi e cinesi. Io vado lì per divertirmi e confrontarmi con loro.” Ma lo spazio per sognare non manca, così come la volontà di spezzare l’incantesimo della seconda piazza. Sassari e la Sardegna tifano per lui.

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