Alfredo Cospito rischia di morire nel carcere di Sassari.
L’anarchico Alfredo Cospito, recluso al 41 bis nel carcere di Bancali, a Sassari, rischia di morire. L’allarme è stato lanciato nel pomeriggio dal medico di fiducia, che ha ricordato come l’uomo sia in sciopero della fame da oltre 100 giorni. Nel frattempo crescono nel Paese, come in Europa, le proteste degli anarchici, che hanno preso di mira le ambasciate e sedi istituzionali.
Alfredo Cospito rischia di morire.
Secondo Angelica Milia, cardiologa e medico di fiducia di Cospito, l’uomo negli ultimi giorni ha perso un altro chilo e andrebbe trasferito in una struttura adeguata, che non è quella di Sassari. Altresì, in queste ore è stata aumentata la terapia per evitare la fibrillazione cardiaca che potrebbe essergli fatale. I valori di potassio sono molto bassi e attualmente pesa 73 chili.
Gli attacchi degli anarchici in Europa.
In diverse parti d’Europa, gli anarchici stanno facendo sentire la propria voce in difesa di Alfredo. Gli episodi più gravi sono avvenuti a Barcellona e Berlino. Nella prima città è andata distrutta la vetrata del Consolato Generale ed è stata imbrattata una parete d’ingresso dell’edificio. In Germania, invece, è stata incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario in servizio per l’Italia. A tal proposito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avviato il rafforzamento dei controlli in tutte le sedi diplomatiche del personale italiano.
Una molotov contro un Distretto di polizia.
Nella notte, a Roma, una molotov è stata lanciata contro un Distretto di polizia. Il piantone di guardia è intervenuto immediatamente dando l’allarme e le fiamme sono state spente tempestivamente. Muro contro muro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha affermato: “Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti con ricorso a questi metodi, ancor più sei rivolti contro le forze dell’ordine”.