Crollo a Regina Coeli, 30 detenuti trasferiti a Bancali: “Carcere sovraffollato”

Carcere Bancali Sassari

Emergenza a Bancali.

Il carcere di Bancali si ritrova in piena emergenza penitenziaria dopo il crollo di una sezione del carcere di Roma, Regina Coeli. Oltre un centinaio di detenuti è stato trasferito nottetempo nelle carceri sarde tra cui Bancali, creando caos e ulteriore pressione su un sistema già al collasso per carenza di personale. Lo ha denunciato la garante Irene Testa e oggi, 14 ottobre, una delegazione del sindacato Con.Si.Pe, ha effettuato una visita ai posti di servizio presso il carcere di Bancali, al fine di verificare le condizioni operative del personale di Polizia Penitenziaria.

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La delegazione era composta: dal segretario nazionale Roberto Melis, segretario regionale Gianluca Ghisaura e segretario locale Antonello Casu. Melis ha ringraziato tutto il personale, il Direttore dell’Istituto e al Comandante di Reparto, che ”nonostante la concomitanza con un’altra visita istituzionale – hanno dimostrato massima disponibilità, dedicando tempo e attenzione ai nostri quesiti e fornendo risposte puntuali e concrete durante tutta la visita”.

A Bancali, a oggi, c’è una situazione di estrema criticità. Una grave carenza di personale, già nota da tempo, si è ulteriormente aggravata. I sindacati fanno sapere che gli agenti in servizio continuano a svolgere il proprio dovere con encomiabile senso di appartenenza, abnegazione e spirito di sacrificio. Il sovraffollamento è stato acuito dall’emergenza causata dal crollo del tetto del carcere di Regina Coeli, che ha comportato il trasferimento di circa 30 detenuti a Sassari. In poche ore, l’intero distretto penitenziario regionale ha dovuto assorbire circa 100 nuovi detenuti ,di diverse etnie e diverse posizioni giuridiche,distribuiti tra i vari istituti, senza alcun rafforzamento organico.

Melis continua affermando “Un plauso particolare va a tutto il personale che, nelle giornate del 9 e 10 ottobre, si è trattenuto volontariamente in servizio per garantire ordine, sicurezza e continuità operativa negli istituti dell’isola. Un gesto che testimonia, ancora una volta, l’alto senso del dovere e l’attaccamento al corpo. Ci auspichiamo che le Direzioni degli istituti sappiano valorizzare questa ulteriore prova di dedizione, riconoscendo formalmente l’impegno profuso da chi ha scelto di esserci, anche oltre il proprio turno, per il bene della collettività e della sicurezza interna”, conclude Melis.

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