La raccolta fondi partita a Sassari per recuperare la tomba di Barberina Piccolina.
Ha resistito 130 anni, ma poi si è dovuta arrendere al tempo che scorre. La lapide di Barberina Piccolina, una donna benestante vissuta alla fine dell’Ottocento a Sassari, si è staccata dal muro e si è frantumata in mille pezzi. Sui social il sassarese Marco Atzeni, che ha cuore la storia di questa donna, ha lanciato sui social una colletta per ripararla.
Alla colletta hanno partecipato in molti, interessati alla storia della sassarese raccontata dallo stesso autore della raccolta fondi. L’obiettivo è raggiungere 2900 euro per salvare la tomba abbandonata. “Nelle scorse settimane il vostro interesse per le sorti della sfortunata tomba di Barberina Piccolina – ha scritto Atzeni – mi ha commosso, in tanti mi avete scritto e, finalmente, con l’aiuto dell’amico Mario Tola, abbiamo avuto un preventivo di una restauratrice che potrà occuparsi del recupero, dopo che avremo sottoposto il progetto alla Soprintendenza. Nel frattempo, i frammenti dell’opera sono custoditi nel cantiere dell’ALTAIR (società gestione del cimitero). C’è ora tanto bisogno del vostro aiuto per raggiungere i 2900 euro necessari per salvare la lapide ultracentenaria della gentile signora che nel 1893 morì “bastando a sé stessa”. È la prima colletta che nasce per una tomba abbandonata e se riuscissimo nell’intento sarebbe molto bello e lo festeggeremo tutti assieme”.
C’è molto interesse nel salvare quella tomba, che assieme all’epitaffio, è una delle più antiche di Sassari. Nella lapide c’era scritto: “A Barberina Piccolina, la quale bastò a sé stessa, deceduta il dì 8 febbraio 1893, i nipoti riconoscenti” e oggi la scritta non si legge più perché è andata in frantumi.
“Grazie a chiunque collaborerà, va bene qualsiasi cifra, da 1 euro all’infinito, ognuno per ciò che può – si legge nell’appello – è il cuore che conta! Rimango a disposizione per ogni chiarimento. L’iban per le donazioni è IT51D0306917237100000012976 intestato a Marco Atzeni. Qualora non dovessimo raggiungere la cifra, la somma raccolta la donerò in beneficenza e ve ne darò ricevuta, ma speriamo di riuscire! Un abbraccio e, anche se non poteste donare, sarei felice se voleste condividere il post”.
La storia di Barberina.
La tomba di Barberina Piccolina si trova nel cimitero di Sassari, ma è ormai logorata dal tempo. La donna, nata a Sassari nel 1833 in una famiglia agiata, è morta a soli 59 anni. All’epoca erano molti, ma non abbastanza per morire. La storia della donna è stata raccontata dallo stesso autore della raccolta fondi, Marco Atzeni, il quale ha costruito anche la genealogia della sassarese scomparsa ormai da 130 anni.
“Il padre Angelo Luigi lavorava immerso nei fascicoli dell’ufficio del regio patrimonio, mentre la mamma Chiara Maria Oggiano era la figlia d’un notaio”, racconta sui social. La donna aveva tre fratelli ed era di origine ligure. Perse la sorella nel 1869 e adottò i nipoti, ma non ebbe mai figli e marito.
“Gestiva pure il denaro arrivatole proprio dai due fratelli che, come lei, non ebbero discendenza – racconta sui social -. Nell’inverno del 1893, si spense silenziosa in un appartamento della graziosa palazzina di via Roma 22, dove viveva in affitto. Aveva 59 anni. Fu sepolta al cimitero monumentale di Sassari, da sola, come fu in vita, e non poteva sapere che il suo nome particolare e le poche parole volute sulla lapide dagli adorati nipoti l’avrebbero resa immortale, suscitando l’interesse di generazioni di sassaresi che da 130 anni vi passano davanti domandandosene il significato”.