Il Cammino minerario di Santa Barbara prende forma: 11 tappe immersi nella Nurra

Il Cammino minerario di Santa Barbara.

Dopo la presentazione della proposta progettuale questo pomeriggio nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia di Sassari è stato sottoscritto protocollo d’intesa per la costruzione e la gestione del “Cammino Minerario di Santa Barbara del Nord-Ovest nel territorio della Nurra”

La Proposta Progettuale fa parte del progetto più generale presentato alla Regione Autonoma della Sardegna nel mese di maggio 2020 per la realizzazione di un “Brand Identitario del Turismo Lento Minerario della Sardegna” secondo i tracciati riportati nella carta della Sardegna che si allega.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara del Nord-Ovest nel territorio della Nurra è un itinerario ad anello della lunghezza di circa 200 chilometri, da percorrere a piedi in 11 tappe, che include l’Argentiera, Canaglia, le miniere di Olmedo e quella di Cala Bona e le diverse chiese dedicate alla Santa patrona dei minatori oggi perse in tante parti del territorio. Una infrastruttura di pubblica utilità e di libera fruizione finalizzata a valorizzare con la pratica del turismo lento lo straordinario patrimonio storico, culturale e religioso connesso alla millenaria attività estrattive svoltasi nella regione storica della Nurra ed inserito in un contesto paesaggistico e ambientale di grande fascino e bellezza.

Dopo il positivo avvio del Cammino Minerario di Santa Barbara del Sud-Ovest nel Sulcis Iglesiente Arburese Guspinese, la costruzione dei tre nuovi itinerari nelle restanti aree minerarie dismesse della Sardegna, conferisce al progetto una dimensione di carattere regionale che consentirà di lanciare sul mercato nazionale e internazionale un prodotto turistico nuovo per la Sardegna da praticare in tutte stagioni e caratterizzato dalla sostenibilità ambientale capace di contrastare lo spopolamento e di favorire la transizione ecologica della Sardegna.

“Uno progetto importante – ha affermato l’Amministratore Pietro Fois – un filo rosso che unisce all’interno del nostro territorio uno straordinario patrimonio culturale, ambientale e religioso. Un progetto di fede e riscoperta della storia, capace di creare nuove prospettive di sviluppo economico e culturale.  L’incontro di oggi è stato un primo momento per condividere e sostenere questa iniziativa con tutte le istituzioni ”.

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