Vaccini all’Università ma non nelle scuole, la protesta dei presidi di Sassari

I dirigenti scolastici di Sassari chiedono i vaccini contro il covid 19.

È da scellerati far vaccinare per ultima la scuola.” Patrizia Mercuri, dirigente dell’istituto comprensivo San Donato, comunica il messaggio sintesi dei suoi colleghi della provincia sassarese durante l’incontro di stamattina nell’auditorium di via Monte Grappa. Lentezza della campagna vaccinale a parte, perlomeno nell’isola, a provocare la reazione dei presidi è l’annunciata immunizzazione a favore dei dipendenti dell’Ateneo cittadino. Procedimento definito “opaco” e “incomprensibile” dal direttore del liceo d’Arte Mariano Muggianu, considerato, sottolineano i presenti, che il personale universitario, al contrario della maggioranza degli addetti scolastici, lavora perlopiù in smart working.

La priorità andrebbe quindi data, secondo i dirigenti, a chi opera nelle scuole e, in particolare, ai soggetti a rischio, da tempo fermi a casa. “Coi mille vaccini per l’università potrebbero tornare al lavoro”, spiega Gianfranco Strinna, a capo del liceo Margherita di Castelvì. E a chiedere spiegazioni sulla corsia preferenziale vaccinale per l’Uniss, è intervenuto anche il sindaco di Sassari Campus nel corso del consiglio comunale di questo pomeriggio comunicando i contenuti di una lettera indirizzata all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu dove si esprime “sconcerto” per la scelta fatta.

Intanto preoccupano le varianti del virus, quella inglese su tutte, che, “in classi di pochi metri quadri con 25 alunni”, possono diffondersi molto velocemente. E all’orizzonte si preannuncia un potenziale acceleratore della diffusione virale: “Da lunedì avremo la didattica in presenza al 100%. Si rischia il collasso del sistema dei trasporti” dichiara Nicoletta Puggioni, prima guida dell’istituto tecnico Devilla che conclude, tornando sul tema vaccini, chiedendo: “Dateci quello che è doveroso”.

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