Cavalcata Sarda nel caos, gruppi folk in fuga

Le polemiche sulla Cavalcata Sarda a Sassari.

Affermare che la Cavalcata Sarda, a Sassari, è a rischio forse è eccessivo, ma l’edizione numero 72 non nasce certo sotto i migliori auspici. L’invito al boicottaggio, in poche ore, ha fatto il giro dei servizi di messaggistica istantanea e social network. Ad accendere le polemiche è stato il Gruppo folk Città di Tempio, che ha accusato gli organizzatori di fornire rimborsi spese totalmente inadeguati ed irrispettosi nei confronti dei gruppi.

Il sindaco, Nanni Campus, ha tentato di gettare acqua sul fuoco parlando dell’evento in fase preliminare e che c’è tutto il tempo di confrontarsi e mettersi d’accordo. Ma il dissenso con il passare delle ore si è allargato a macchia d’olio. A prendere posizione è stato anche il Gruppo folk Balladores di Ollolai, che insieme al Gruppo folk San Nicola di Sassari hanno inviato una mail ad altri gruppi lamentando i compensi incongrui.

Sempre il primo cittadino, che dinnanzi alle polemiche non si tira indietro, ha espresso stupore davanti alle polemiche sulla pubblicazione della manifestazione d’interesse. E rimarcato come il calcolo dei rimborsi spese vada eseguito secondo la distanza chilometrica da Sassari e il numero dei componenti del gruppo.

Complessivamente la spesa per la Cavalcata Sarda è stata di 561mila euro, di cui 332.750 euro dal Comune di Sassari, 213.250 euro stanziati dalla Regione Sardegna e 15mila euro dalla Fondazione di Sardegna. Le spese riguarderanno 200mila euro per l’allestimento di tribune, palco e service, transenne e pedane. Altri 31mila euro per il Piano Sicurezza e 15.650 euro per la direzione artistica e presentatore. Ulteriori 66.850 euro serviranno ai servizi vari di organizzazione dell’evento, tra cui la Siae e 143mila euro per il rimborso spese ai gruppi folk, cori e cavalieri. Infine ben 93mila euro serviranno per la campagna di comunicazione pubblicitaria e altri 11.500 euro serviranno per le polizze.

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