Nella giungla del green pass a Sassari, tra bus, code nei negozi e controlli

Controlli a campione a Sassari dei vari modelli di green pass.

Un green pass è per sempre. O almeno lo è solo la versione mega in vigore anche a Sassari col resto d’Italia a patto che si siano fatte tre dosi di vaccino oppure due e poi essere guariti dal virus.

Questa per adesso l’unica variante illimitata nel tempo mentre la certificazione verde base, tampone antigenico o molecolare, oppure quella rafforzata, vaccinazione o guarigione da covid, rappresentano le soluzioni a scadenza che permettono l’accesso a determinati servizi piuttosto che ad altri.

Fin qui le certezze sulla carta perché la realtà è una giungla dove alcuni cittadini si perdono non sapendo se estrarre il pass o meno a seconda di dove si recano. A quel punto ci pensano ristoratori, commessi, impiegati di poste, uffici a esigere il documento a voce oppure mostrando il cellulare con l’app da sovrapporre al Qr Code. Implacabili o quasi nella nostra esperienza i bar dove il check è costante e il “bip” del ‘Verifica C-19‘ si confonde con l’universo sonoro legato alla preparazione di caffè, drink e altro. Un gesto semplice allungato dai continui aggiornamenti dell’app che appesantiscono le operazioni, infoltiscono le file degli avventori e instaurano un’atmosfera di imbarazzo tra il controllore e il controllato, entrambi schiavi di un’imperscrutabile volontà tecnologica.

A macchia di leopardo invece i riscontri nei negozi di abbigliamento che, insieme a edicole (al chiuso), tabaccherie, librerie, richiedono il green pass. D’altra parte esiste soltanto, lo ha chiarito una recente faq governativa, l’obbligo di un controllo a campione. Ma capita spesso di trovarsi davanti il titolare che quasi si giustifica mentre ti “seleziona”: “Mi spiace ma ci tocca – si rammarica il proprietario di un negozio di articoli da cancelleria – fare pure i guardiani”. Il ‘bip’ certifica il presunto stato di servaggio dopo un tempo sospeso in cui ci si chiede se qualcosa magari è andato storto: anche chi è vicino spia che la macchina sanitario-amministrativa abbia inserito il nominativo tra i vaccinati o tamponati. Poi il sospiro di sollievo e il via libera agli acquisti spesso effettuati dopo un altro trillo proveniente dal semaforo verde delle carte di credito, anche quelle comprovanti una certa salute per quanto economica, più o meno solida. A proposito di soldi, in banca non si entra senza avere almeno il green pass base che viene controllato con continuità ma sempre con la modalità a campione mentre nei teatri e nei cinema i controlli vengono fatti a tutti indistintamente.

Super green pass come noto da gennaio per tutti i trasporti, compresi i mezzi pubblici locali e regionali. Per quanto riguarda l’Atp difficile sfuggire agli esami: “Da oggi – rivela il suo presidente Paolo Depperu – abbiamo tredici verificatori, otto in più di quelli precedenti, tutti in possesso di un’abilitazione regionale”. Bilancio positivo secondo Depperu, a livello di contravvenzioni, come conferma anche un controllore dell’Azienda: “Pochi casi finora e i più ligi sono stati gli studenti”. Intanto mentre da oggi cambiano le indicazioni per quanto riguarda gli studenti, la road map governativa prevede a breve altri due passaggi: dal 10 febbraio l’abbandono delle mascherine negli spazi aperti nelle regioni in zona bianca e la riapertura con limitazioni delle discoteche.

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