Doppia inchiesta per far luce sulla morte dell’operaio e l’incendio alla Gesam

Le inchieste della Procura di Sassari sulla Gesam di Sassari.

La Procura di Sassari ha posto i sigilli al capannone Gesam. Ieri i carabinieri del Noe, nucleo operativo ecologico, hanno sequestrato l’area devastata dall’incendio di sabato scorso. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, ha portato all’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di reato di incendio doloso aggravato.

Nel frattempo, anche nella giornata di ieri sono proseguite le operazioni di smassamento ed estinzione dei cumuli di rifiuti solidi. I vigili del fuoco del Comando di Sassari, nella notte, sono rimasti presenti sul sito con 2 squadre per la terza notte consecutiva. Quello di oggi è il quarto giorno a Truncu Reale per gli operatori del 115 e gli operatori della protezione civile, che hanno inviato sul posto un escavatore con un braccio di 20 metri che ha eseguito la demolizione controllata di una porzione della struttura.

Nel frattempo la Procura indaga anche sul possibile nesso tra la morte del 53enne dipendente della Gesam e l’incendio che ha distrutto lo stabilimento di Truncu Reale. Sabato mattina, poche ore prima del rogo, i poliziotti erano arrivati per acquisire documenti e sequestrare telefonini a caccia di elementi utili alle indagini. Nella serata del 26 luglio l’uomo era stato trovato privo di vita in prossimità del capannone. Per il giorno dopo erano previsti i funerali, ma qualcosa ha indotto la magistratura a recarsi nella villetta di Bancali e sequestrare la salma, che è stata successivamente trasportata nell’istituto di patologia forense in attesa dell’autopsia.

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