Feste patronali, l’appello degli ambulanti di Sassari: “Fateci lavorare”

L’appello degli ambulanti di Sassari.

“Fateci lavorare senza se e senza ma”: è questo l’accorato appello agli amministratori locali da parte degli ambulanti che si riconoscono nella Confartigianato di Sassari.

Un elenco lunghissimo di operatori economici che vivono grazie alle sagre e che da diversi mesi sono stati dimenticati e resi invisibili: piccole partite iva che da troppo tempo vivono una situazione drammatica: artigiani del settore alimentare (esempio torronai), artigiani dell’artistico e del tipico tradizionale, ma anche artigiani legati agli impianti di illuminazione, del suono, ecc. La situazione è terribile e senza la disponibilità dei sindaci si rischia di abbassare la serranda definitivamente.

Gli ambulanti chiedono ai sindaci di poter sistemare le proprie bancarelle durante le feste patronali e durante le sagre: “saremo rispettosi delle regole previste dall’emergenza sanitaria ma se non ci permetteranno di lavorare sarà la nostra fine”. Abbiamo tanta merce nei nostri laboratori che va venduta e nel frattempo i tributi sono dietro l’angolo. “Aiutateci a lavorare”: non ci sono alternative.

Capiamo come ci siano regolamenti e adempimenti burocratici da rispettare – riprende la nota di Confartigianato – ma siamo arrivati ad un punto di non ritorno: vogliamo lavorare per poter continuare a garantire un reddito alle nostre famiglie.

“Siamo delusi e arrabbiati con alcuni amministratori locali che invece di trovare le soluzioni al problema ostacolano qualunque forma di dialogo”; siamo consapevoli che la priorità sia quella della salvaguardia della salute pubblica ma c’è in gioco la sopravvivenza di tantissimi piccoli imprenditori che da sempre, oltre che rendere un servizio, contribuiscono a creare quel clima di festa con i loro colori e caratteristici profumi.

“Pertanto si auspica che anche per i nostri imprenditori ambulanti si trovino immediatamente soluzioni o protocolli anticonvid che permettano loro di riprendere a lavorare in sicurezza” conclude Confartigianato.

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