Alta tensione a Pozzomaggiore e Uri.
La connessione tra lo sparo avvenuto il 17 agosto scorso contro un portone e le scritte minacciose rivolte ai carabinieri a Pozzomaggiore rimane al momento avvolta nel mistero, lasciando molte domande senza risposta. Ciò che è innegabile, tuttavia, è la presenza di un clima teso e preoccupante. Nonostante gli sforzi dei militari dell’Arma nel condurre indagini approfondite, al momento non è stato possibile identificare i responsabili.
Tra coloro che hanno ricevuto minacce figura il sindaco di Uri e vicecomandante della stazione di Pozzomaggiore, Matteo Dettori, insieme al maresciallo Valerio Fancellu. Nonostante l’accaduto, le figure coinvolte finora hanno scelto di astenersi dal commentare pubblicamente l’evento. I tentativi di minimizzare gli episodi si sono dimostrati vani, e il clima di incertezza potrebbe subire evoluzioni già nei prossimi giorni.
“I recentissimi fatti di Pozzomaggiore – scrive il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais – sono solo l’ultimo episodio di costanti e ripetuti attacchi alla forze dell’ordine che in Sardegna, soprattutto nei piccoli centri, garantiscono un importante e costante controllo del territorio in una generale azione di prevenzione dei reati“.
I carabinieri della Compagnia di Bonorva stanno dedicando grande attenzione alla ricerca di elementi utili. La consultazione delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, sebbene finora non abbia prodotto risultati concreti, rappresenta solo uno degli sforzi. Allo stato attuale, nessuna testimonianza o segnalazione sembra fornire informazioni rilevanti, il che implica che gli accertamenti continueranno con ulteriore impegno, e non è esclusa la possibilità di sviluppi nelle prossime fasi dell’indagine.