Furto in villa a Sassari da 250mila euro, nei guai un 48enne di Sassari

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Un 48enne di Sassari sotto accusa per il furto.

Aveva atteso che la padrona di casa uscisse e richiudesse il cancello elettrico prima di compiere un furto, indisturbato, all’interno di una tenuta di dieci ettari tra via Prunizzedda e Monte Bianchinu, alla periferia di Sassari. Il colpo era stato messo a segno il 15 febbraio 2024, all’interno della villa di una pensionata settantenne, residente in città. I ladri si erano impossessati di gioielli e argenteria per un valore stimato intorno ai 250mila euro.

Secondo le indagini dei carabinieri, il furto era stato pianificato nei dettagli, con ogni probabilità su commissione. Tuttavia, chi l’ha compiuto ha commesso un errore: non ha tenuto conto dell’impianto di videosorveglianza installato nella proprietà. Le telecamere hanno immortalato un uomo mentre si allontanava a piedi con due bustoni contenenti la refurtiva.

Poche ore dopo la denuncia della vittima, i militari sono riusciti a rintracciare un 43enne sassarese, già noto alle forze dell’ordine, che indossava ancora gli stessi abiti usati per compiere il furto. L’uomo è stato intercettato nella zona industriale di Predda Niedda a bordo di un’auto, in compagnia di un altro sassarese di 48 anni, anch’egli con precedenti. Quest’ultimo, inizialmente sospettato di aver partecipato all’azione, è stato successivamente scagionato e per lui il procedimento è stato archiviato.

Le indagini e gli errori.

Nel corso delle indagini è emerso che il ladro era riuscito ad accedere all’abitazione dopo aver segato le sbarre di una finestra al piano terra con un seghetto a batteria e rotto il vetro. Una volta dentro, aveva rovistato tra gli oggetti di valore e raccolto oltre cinquanta pezzi di pregio. Solo un orologio e un anello sono stati recuperati; il resto della refurtiva è svanito nel nulla.

Le immagini registrate dalle telecamere hanno consentito agli investigatori di identificare il sospettato, grazie al volto ben visibile durante la fuga. Secondo la ricostruzione, l’uomo si sarebbe liberato del passamontagna dopo il furto, rendendosi riconoscibile mentre trasportava i bustoni pieni di oggetti preziosi.

Qualche giorno fa, il 43enne si è presentato davanti al giudice del tribunale di Sassari per rispondere di furto aggravato. In aula ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, senza fornire indicazioni sulla sorte della refurtiva. Il pubblico ministero ha richiesto per lui una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione. La prossima udienza è stata fissata per metà ottobre, quando il suo difensore cercherà di contrastare le accuse.

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