Incendio nella discarica di Truncu Reale, aperta un’inchiesta. Allarme nei comuni: “State a casa con le finestre chiuse”

L’incendio nella discarica Gesam di Truncu Reale a Sassari.

Erano da poco trascorse le 14 quando una colonna di fumo nera si è levata dalla discarica Gesam di Sassari, a causa di un incendio che si ipotizza di natura dolosa, sulla quale i dubbi sono pochissimi. A seguire la situazione c’è il sindaco, Nanni Campus, che si è precipitato sul posto insieme al comandante della polizia locale e coordinatore della protezione civile, Gianni Serra.

L’incendio nella discarica Gesam di Sassari.

L’incendio allo stabilimento Gesam, azienda che si occupa del recupero e riciclo di rifiuti solidi, si è sviluppato intorno alle 14, nella zona di Truncu Reale. Una colonna di fumo nera, altissima, si è levata in cielo arrivando fino a Sorso e Sennori. È andata meglio nella vicina Porto Torres, il cui vento ha risparmiato l’arrivo della nube grazie all’effetto del maestrale. Il fuoco, che si presume sia partito dai balloni di plastica, ha interessato lo stabilimento interessando due parti diverse, che successivamente hanno dato vita ad una nube nera più ampia visibile a diversi chilometri di distanza, dove poi è piovuta cenere.

Le operazioni di spegnimento.

Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, mobilitate dal comando provinciale, che rimarranno lì tutta la notte fintanto che l’incendio non verrà domato. Con loro anche gli uomini della compagnia barracellare, guidati dal capitano Giuseppe Solinas, che con un’autobotte da 7mila litri e due squadre monitoreranno l’area per evitare che le fiamme si possano propagare nelle campagne mettendo a rischio le abitazioni. Grande lavoro anche per i volontari della Misericordia, che non si sono risparmiati. Intervenuti fin da subito, hanno offerto il loro prezioso contributo nello spegnimento e controllo dell’area. Sul fronte aereo è intervenuto il personale della Forestale di Sassari, a bordo degli elicotteri  provenienti dalle basi di Bosa e Anela unitamente alla squadra di intervento giunto a bordo del SuperPuma arrivato dalla base di Fenosu.

L’arrivo dei soccorritori alla discarica.

L’arrivo dei soccorritori è stato pressoché immediato. I primi a raggiungere la zona sono stati i ragazzi dell’Avis di Porto Torres, allertati per l’eventuale presenza di intossicati. Con loro anche gli operatori del Pass Soccorso e Olmedo Emergenza, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ragion per cui sono rientrati, ore dopo, nelle loro basi. Lavoro incessante anche per i carabinieri e poliziotti, che hanno reso l’area inaccessibili ai curiosi che, con sprezzo del pericolo, si sono recati sul posto per realizzare foto e video.

L’indagine per accertare eventuali responsabilità.

Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità e al momento l’ipotesi più accreditata resta quella dell’atto doloso. In particolare l’attenzione degli inquirenti verrà focalizzata sul disastro ambientale, che ha spinto diversi sindaci ad emettere un’ordinanza per la sicurezza dei cittadini. L’inchiesta, che dovrà far luce su diversi punti, con grande probabilità verrà affidata al nucleo operativo ecologico dei carabinieri, presenti insieme ai tecnici di Arpa Sardegna.

Le ordinanze sindacali.

“L’azienda Gesam nel capannone stocca imballaggi di materiale plastico, di carta la cui combustione rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica – scrive il sindaco di Sassari, Nanni Campus -. Perciò, constatato che la colonna di fumo, spinta dal vento, si potrebbe dirigere verso Bancali, Ottava, San Giovanni, Li Punti e Sassari città, sarebbe opportuno limitare le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti“.

Parole riprese anche dal sindaco di Sorso, Fabrizio Demelas: “In attesa della redazione del modello di ricaduta degli inquinanti aereo-dispersi, e comunque per un periodo non superiore a 24 ore, ove dovessero manifestarsi fumi persistenti e maleodoranti, di limitare le attività all’aperto e di mantenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni al fine di evitare l’ingresso negli ambienti domestici di sostanze nocive che potrebbero anche depositarsi e permanere nel tempo“.

Allertato dalla protezione civile, anche il sindaco di Osilo, Giovanni Ligios, e quello di Sennori, Nicola Sassu, hanno invitato i cittadini a non uscire di casa e tenere le finestre chiuse. Una missione quasi impossibile viste le alte temperature.

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