Al Pronto soccorso di Sassari i familiari ancora senza notizie sui loro cari

La mozione sul Pronto soccorso di Sassari.

L’aumento dei casi di coronavirus registratosi nel Nord Sardegna negli ultimi giorni ha fatto emergere con nuova forza i problemi di comunicazione già riscontrati durante il periodo di lockdown, sia dai pazienti costretti a rivolgersi al Pronto soccorso sia dai loro familiari. Una volta che il paziente viene preso in carico dall’ospedale, infatti, i familiari devono obbligatoriamente allontanarsi e possono restare in contatto con la struttura per ricevere informazioni esclusivamente via telefono.

“Nonostante il Pronto soccorso del Santissima Annunziata di Sassari – spiega la capogruppo in Consiglio regionale del M5S Desirè Manca – abbia messo a punto un algoritmo gestionale ad hoc allo scopo di evitare la penetrazione del virus all’interno della struttura e salvaguardare la sicurezza di pazienti e operatori, nulla è stato fatto per quanto riguarda il supporto i familiari e accompagnatori che, troppo, spesso, come lamentato dagli stessi, sono rimasti in attesa di informazioni sulle condizioni di salute di madri, padri, figli. Una situazione inaccettabile in questo momento, in cui più che mai è fondamentale che le strutture sanitarie di riferimento si facciano carico non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli psicologici”.

Manca ha presentato così una mozione (e sottoscritta dai consiglieri pentastellati Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, Alessandro Solinas) per chiedere di implementare con urgenza l’algoritmo gestionale adottato dal Pronto soccorso e dal reparto di Medicina d’urgenza del Santissima Annunziata.

“Chiediamo che gli strumenti informativi e le modalità di supporto all’attesa vengano adeguate a quelle che sono le reali esigenze delle persone. I familiari devono poter conoscere le condizioni di salute dei propri cari in modo costante e dettagliato, sin dall’attività di triage, particolarmente cruciale per l’eventuale aggravamento del quadro clinico”, conclude.

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