Mafia sarda, gli “spuntini” e il sostegno a Mariotti come rettore di Sassari

Anche il nome del rettore di Sassari Mariotti nelle carte della “mafia sarda”

L’associazione di stampo mafioso smantellata dai carabinieri aveva interesse anche per la nomina di Gavino Mariotti come rettore di Sassari. Il nome del vertice dell’Università turritana compare nelle oltre 400 pagine dell’inchiesta che ha portato a 31 arresti da parte del Ros. Secondo le ricostruzioni le figure apicali della presunta organizzazione avevano rapporti diretti con Mariotti. Volevano che fosse eletto alla guida dell’Ateneo, ma i contatti sono andati avanti nel tempo.

I “rapporti intensi” con l’organizzazione

Gli inquirenti parlano di “rapporti intensi” tra Nicolò Cossu (noto Cioccolato), Paolo Murgia (il tecnico del gruppo) e Tonino Crissantu (nipote di Graziano Mesina), con Gavino Mariotti. Rapporti “confermati dalla partecipazione di costoro a diversi “spuntini” tra cui merita menzione, in questa sede – si legge nell’ordinanza -, quello tenuto in una casa di campagna di proprietà del medico Alberto Porcu al quale presero parte, oltre al Rettore, numerosi medici tra cui il senatore Carlo Doria nonché il consigliere regionale Giovanni Satta”.

Nell’inchiesta è finita in carcere Gabriella Murgia, ex assessora all’Agricoltura di Christian Solinas, e tra i componenti della “banda” c’è chi ha cercato voti per le Suppletive che hanno portato al Senato Carlo Doria. Ora il presidente della Regione lo ha voluto al suo fianco come assessore alla Sanità. Solinas è molto legato anche al rettore di Sassari e nel centrodestra c’è chi ha ipotizzato una candidatura di Mariotti alle prossime Regionali.

Il ruolo di Mariotti

Nell’ordinanza, Mariotti è definito “tra le personalità della cultura risultate più vicine al sodalizio – o quantomeno con i componenti più criminalmente qualificati del gruppo”. Per gli inquirenti “la qualità dei rapporti del prof. Mariotti non si esaurirono nella partecipazione (certamente discutibile) a numerosi “spuntini” organizzati da soggetti pluripregiudicati, ma si concretizzarono, da una parte, nel sostegno che il gruppo assicurò per favorire la sua elezione quale Rettore dell’Università degli Studi di Sassari e, dall’altra, nella massima disponibilità offerta dal prof. Mariotti per soddisfare gli interessi del sodalizio”.

Il rettore e il nipote di Mesina

La figura più vicina al mondo accademico sassarese risulta essere Tonino Criussantu, nipote di Mesina e braccio destro di Cossu. “Egli ha partecipato al sodalizio in esame curando i rapporti con figure istituzionali, tra cui in particolare il Rettore dell’Università degli Studi di Sassari Gavino Mariotti, la cui nomina egli ha fortemente sostenuto”. Secondo l’ordinanza “non si tratta di un mero (seppure discutibile sotto il profilo del ruolo svolto da Gavino Mariotti) rapporto di amicizia, determinando anche lo scambio di “favori” illeciti”.

I favori alla banda

“Il rapporto tra i due (Crissantu e Mariotti, ndr.) era di tale intensità che egli non ha esitato a domandare al Magnifico Rettore di interessarsi perché fossero eseguite delle visite mediche a favore del detenuto Gianni Piras ovvero di intervenire perché fosse disposta la chiusura della biblioteca di Nuoro per venire incontro alle “esigenze private” dello stesso Crissantu, che vi prestava servizio, consentendogli cosi di prendere parte ad una festa di laurea – si legge ancora -. Richieste che, in entrambi i casi, il prof. Mariotti ha immediatamente (ed inspiegabilmente) esaudito”.

La replica di Mariotti

I carabinieri hanno fatto perquisizioni all’Università e il rettore ha spiegato all’Ansa che hanno preso dei documenti nell’ambito dell’inchiesta ma lui è tranquillo. Mariotti conferma i rapporti con Crissantu spiegando che si tratta di un suo ex studente e respinge le accuse sui presunti favori concessi all’organizzazione finita al centro dell’inchiesta.

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