Fu aggredito nella sua officina a Sassari da un uomo che conosceva bene
La vicenda accaduta a un meccanico sassarese, aggredito nella sua officina a Sassari, fa riflettere, per come si sono svolti i fatti e per l’epilogo che potrebbero avere.
Due vicini discutono per la costruzione di una canna fumaria. Uno dei due vorrebbe bucare un muro per realizzare il manufatto. L’altro, titolare del muro, che è parte integrante della sua officina, si oppone. Nasce una accesa discussione, che un amico di entrambi, Emanuele Moraccini, si sarebbe proposto di risolvere, mediando tra i due. Moraccini cerca di persuadere l’anziano meccanico a concedere al vicino la possibilità di bucare il muro. Il meccanico rifiuta ancora. Per tutta risposta, avrebbe ricevuto un primo ceffone che gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio, facendolo cadere.
Ancora sanguinante in volto, l’anziano sarebbe uscito per visionare una macchina, ma avrebbe incontrato sulla sua strada ancora Moraccini, il quale, secondo il racconto dell’anziano, lo avrebbe colpito con un secondo ceffone. L’uomo sarebbe quindi caduto rovinosamente a terra, urtando con la testa il paraurti di una macchina e procurandosi una ferita suturata con 5 punti.
Moraccini è stato dunque denunciato per lesioni, e il processo è iniziato presso il tribunale di Sassari. Ma a precisa domanda della difesa, l’anziano meccanico, che secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna conosce l’imputato fin da quando questi era bambino, avrebbe deciso di prendere tempo per decidere se ritirare la querela. Il processo proseguirà a settembre.