Nuraghi patrimonio dell’Unesco, scende in campo anche il Fai Sardegna

Il progetto.

Nuraghi patrimonio dell’Unesco: c’è anche il Fai Sardegna – Fondo Italiano per l’Ambiente nella partita che vede schierata la Sardegna intera per il riconoscimento dei nuraghi da parte dell’Unesco, a testimonianza dell’importanza di un progetto che punta alla valorizzazione del sistema nuragico come unicum a livello mondiale paragonabile solo all’Egitto faraonico. È stato siglato questa mattina il Protocollo d’Intesa che avvia la collaborazione finalizzata alla divulgazione del progetto e dell’importanza dell’iniziativa.

Un’azione comune, quella che vedrà impegnata l’Associazione Sardegna verso l’Unesco e il Fai Sardegna, che attraverso la valorizzazione della fitta rete dei nuraghi punta a promuovere la conoscenza diretta del territorio sardo e del suo patrimonio storico e ambientale. La collaborazione contribuirà infatti alla valorizzazione e al rispetto del patrimonio culturale e ambientale della Sardegna e potrà costituire la base su cui in futuro potranno poggiare iniziative di carattere culturale utili a favorire la conoscenza dell’immenso patrimonio nuragico in un’ottica di fruizione del patrimonio sardo intelligente e moderna.

“Grazie a questa collaborazione aggiungiamo un tassello all’importante iniziativa che ci vede impegnati ormai da mesi – spiega il presidente dell’Associazione Sardegna verso l’Unesco Michele Cossa – L’obiettivo comune è quello di tutelare il patrimonio paesaggistico e culturale sardi e sostenere la cultura della conservazione dei beni culturali, storici, artistici e naturali di cui i nuraghi sono l’esempio eccellente. Grazie anche al FAI Sardegna vogliamo far conoscere al l’Italia e al mondo un’altra dimensione della nostra Isola, poco conosciuta ma straordinaria, una civiltà con caratteristiche uniche, che è stata capace di realizzare opere come i nuraghi che nell’arco di circa seicento anni si sono diffusi in tutto il territorio”.

“Il FAI Sardegna  – aggiunge la presidentessa Monica Scanu – coglie con le sue delegazioni di Cagliari, Sassari e Nùoro e con i suoi gruppi Olbia-Tempio, la Maddalena, Ogliastra, Oristano, Giovani questa interessante opportunità di promozione di quella cultura del rispetto e della tutela del patrimonio storico e architettonico, in questo caso di quello della nostra isola, che è parte integrante del DNA del FAI. Un lavoro di promozione che in questa fase verrà portato avanti dalla rete territoriale e secondo un piano d’azione da definire nel rispetto del modus operandi del FAI, e in stretta collaborazione con l’Associazione, con tutti i Comuni della Sardegna e con le istituzioni che hanno aderito alla iniziativa”

Il progetto è ormai esso stesso patrimonio della Sardegna, se si considera che nel corso dei mesi passati ha ottenuto il sostegno – oltre che del mondo politico, Giunta e Consiglio regionale –  del mondo accademico e scientifico con le Università di Cagliari e Sassari, il Centro di Ricerca Crs4 e il Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna) schierati in prima linea. Un sostegno trasversale che trova spazio in tutti gli ambiti della società civile (volontariato, associazionismo) e si concretizza anche nell’intesa tra l’Associazione e il mondo delle imprese che unito ha dato sostegno convinto all’iniziativa, l’Ufficio regionale scolastico, le Associazioni dei sardi nel mondo (FASI) e la rete  delle Pro loco. 

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