Trovati i responsabili a Sassari.
Sono 350 gli estintori da smaltire abbandonati tra il bordo della strada e un campo, vicino a Piandanna. La macchia rossa ha dato nell’occhio e sono arrivate numerose segnalazioni alla Polizia locale che in poche ore è risalita ai due autori, che ora dovranno rispondere di diversi reati ambientali.
Si tratta del responsabile locale di una azienda che opera a livello nazionale per la gestione delle apparecchiature mobili di sicurezza contro gli incendi e di un uomo residente nel campo nomadi di Sassari. Entrambi dovranno rispondere di gestione illecita dei rifiuti e il rom anche di abbandono illecito di rifiuti, mentre il responsabile della ditta dovrà pagare la bonifica dell’area dove sono stati gettati gli estintori.
Discarica a cielo aperto a Sassari: un centinaio di estintori abbandonati
Le indagini del Comando di via Carlo Felice sono partite dopo alcune segnalazioni arrivate ieri che descrivevano una vasta area completamente ricoperta di estintori. In poche ore gli agenti sono risaliti al responsabile locale dell’azienda nota a livello nazionale che si occupa degli impianti antincendio per diversi enti a Sassari, che ha spiegato di aver consegnato ben mille estintori all’uomo che gli era stato indicato come esperto per lo smaltimento, dietro pagamento con bonifico di 600 euro. Nell’occasione però non è stata richiesta alcuna certificazione ufficiale né bolla di consegna.
Gli estintori sono a tutti gli effetti rifiuti speciali che devono essere smaltiti secondo un iter dettagliatamente definito dalla normativa nazionale. L’uomo residente al campo rom non è iscritto all’albo dei gestori ambientali e non aveva alcun titolo per gestire rifiuti. Si tratta della stessa persona che pochi mesi fa, insieme ad alcuni complici, era stata denunciata sempre dalla Polizia locale per contaminazione ambientale, gestione illecita dei rifiuti, traffico di rifiuti e discarica abusiva. Ora la commissione di vigilanza dovrà valutare su un’eventuale espulsione dell’uomo dal campo di Piandanna dove risiede.
Intanto proseguiranno le indagini per capire dove siano stati buttati gli altri 650 estintori e se questo traffico illecito andasse avanti da tempo o se si sia trattato di un caso isolato.