I piatti della tradizione per Pasqua a Sassari
A Sassari, il legame tra fede, convivialità e piatti tradizionali si rinnova ogni anno per Pasqua: ecco i grandi classici. Le celebrazioni non si limitano ai riti religiosi: trovano una delle loro espressioni più sentite nella cucina, che in questa occasione si fa memoria collettiva e racconto identitario. In occasione della Pasqua, l’arte culinaria sassarese risplende in tutta la sua varietà, frutto di secoli di contaminazioni culturali che hanno plasmato i sapori del territorio. Influssi genovesi, pisani e spagnoli si intrecciano con le radici sarde, creando un mosaico gastronomico che proprio nei giorni della Settimana Santa trova la sua massima espressione.
L’agnello resta il piatto più richiesto.
Le famiglie si riuniscono attorno a pranzi ricchi e strutturati, in cui ogni portata è un tassello di una narrazione fatta di stagionalità e memoria. I prodotti locali, come i salumi artigianali e il pecorino sardo, aprono il banchetto con i loro aromi decisi. La tradizione predilige preparazioni genuine: tra i primi, la fregola con le verdure primaverili, piatto semplice ma pieno di carattere, evoca il rapporto diretto con la terra. I secondi sono affidati alle carni, con l’agnello e il maialetto come protagonisti assoluti, spesso cotti lentamente al forno per esaltarne la tenerezza. Non manca, tra le pietanze più emblematiche, la cordula, un intreccio di interiora d’agnello, cucinata in umido o alla brace, che racconta la capacità di trasformare anche i tagli meno nobili in piatti d’eccellenza.
I dolciumi pasquali.
Immancabile è l’universo dolciario, che accompagna la festa con sapori avvolgenti e profumi antichi. Le pardulas, piccole delizie a base di ricotta e zafferano, segnano l’identità dell’isola con il loro gusto inconfondibile. Casadinas, gattò di mandorle e pani decorati come il coccoi cun s’ou, con le loro forme simboliche, completano un quadro che va ben oltre il semplice nutrimento.