Assolti i due medici del Civile di Alghero.
Il 26 settembre 2018 un uomo di 49 anni, affetto da disabilità mentale, è morto nella sua abitazione dopo due accessi al pronto soccorso dell’ospedale civile di Alghero. La vicenda, al centro di un procedimento penale per omicidio colposo, ha coinvolto due medici della struttura: l’allora primario del pronto soccorso e un chirurgo in servizio quella notte.
La sera prima del decesso, l’uomo aveva accusato forti dolori addominali. Il padre, allarmato, chiamò il 118. Il paziente fu trasportato al pronto soccorso intorno alle 20. Presentava un addome rigido e segni di sofferenza acuta. Dopo i primi accertamenti – tra cui una radiografia e una consulenza chirurgica – il primario propose il ricovero, ma il padre rifiutò. I sintomi furono ricondotti a un problema di evacuazione intestinale e fu indicata una terapia, con invito a tornare il giorno successivo per una nuova valutazione.
La mattina seguente, il 49enne fu nuovamente accompagnato al pronto soccorso. Anche in questo caso, la diagnosi non subì modifiche e fu deciso il rientro a casa. Una volta nell’abitazione, l’uomo si sedette in cucina mentre il padre preparava una bevanda calda. Poco dopo, l’anziano lo trovò privo di sensi. I soccorsi del 118, giunti sul posto, non riuscirono a rianimarlo.
Durante il dibattimento, sono stati ascoltati testimoni e consulenti tecnici. Il procedimento ha ricostruito nel dettaglio le scelte mediche adottate e la dinamica dei fatti. Come scrive La Nuova Sardegna, il processo si è concluso con l’assoluzione di entrambi i medici dell’Ospedale Civico di Alghero imputati, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.