Parla Mariano Brianda, candidato sindaco della “Costituente per Sassari”.
Mariano Brianda, già candidato sindaco con il centrosinistra alle elezioni comunali del 2019, ha preso una nuova direzione dopo il mancato dialogo con Campo Largo. L’ex magistrato ed ex presidente della Corte d’Appello ha ritenuto che il dialogo con il Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si concentrasse troppo sulla spartizione delle cariche. Perciò ha creato un nuovo movimento di centrosinistra chiamato “Costituente per Sassari“.
Perché ha deciso di candidarsi di nuovo?
Non mi candido di nuovo, ma è la prima volta in situazione differente, in disaccordo con il precedente centrosinistra. Negli ultimi tre anni ho fondato l’associazione “Costituente per Sassari”, volta ad esaminare la città da ogni prospettiva. Abbiamo affrontato questo compito con passione, avvalendoci di esperti e del loro straordinario lavoro. Abbiamo diviso il lavoro in 15 gruppi tematici e trasformato le nostre idee in questionari. Attraverso queste domande abbiamo chiesto il parere di ogni settore della città, dai comitati di quartiere al volontariato, dai sindacati alle parrocchie. Ogni realtà ha contribuito con il suo punto di vista su Sassari, ritenendo le proprie opinioni cruciali per il futuro della città. Abbiamo redatto un programma di 97 pagine, originato dalla nostra città e non dalla segreteria di un partito, con l’obiettivo di governare la città. Questo metodo ci permette di ascoltare i cittadini. Mi impegno in politica come un servizio, il nostro slogan è “non promettiamo, ma agiamo”.
Il Campo Largo punta su Mascia e non su Mariano Brianda: è una scelta personale o politica?
La decisione è stata di natura politica, senza alcuna questione personale. Nel contesto abbiamo tentato inutilmente di convincere il centrosinistra a sfruttare l’elettorato aggiuntivo che abbiamo intercettato. A differenza loro ci presentiamo come un centrosinistra moderno, nuovo e diverso dalle vecchie pratiche di spartizione delle poltrone. Tuttavia, nelle elezioni regionali e nelle scelte effettuate ad Alghero e Cagliari, queste pratiche di spartizione sono ancora prevalenti. L’elettorato si oppone a questo modo di fare e spesso sceglie di non votare.
Non crede che due candidature nell’ambito del centrosinistra disperdano i voti?
Assolutamente sì. Riuscire a stare insieme sarebbe stato l’ideale, ma la questione è come starci. Il Partito Democratico ci contattò a suo tempo e vi furono 3 riunioni. In quell’occasione dissi a Giuseppe Mascia che c’era bisogno di un segnale di cambiamento. Abbiamo chiesto discontinuità e proposto di redigere un documento di questo tipo per coinvolgere i cittadini. Non ci siamo ostinati, ma da parte loro non è arrivato nessun segnale in tal senso. La loro risposta è stata no. Alla fine abbiamo deciso di andare da soli, non abbiamo nulla da perdere. Nelle nostre liste c’è un patrimonio sociale invidiabile che rappresenta i non rappresentati. Tutte le amministrazioni hanno fatto le stesse cose negli ultimi 25 anni, e la situazione della città è sotto gli occhi di tutti. Vogliamo un sindaco della gente e non dell’apparato. E in ogni caso la società civile è delusa dal Partito Democratico e da ciò che lo circonda. Il nostro elettorato non vuole unirsi al Campo Largo.
Pensa di vincere?
Sì, altrimenti non sarei qui. Ci incoraggiano le persone che vengono da noi e si sentono rassicurate. La Costituente per Sassari continuerà anche dopo le elezioni e il risultato, ne sono sicuro, ci sorprenderà.
Chi andrà al ballottaggio e chi, nel caso, lei sosterrà?
È possibile che altri decidano di sostenerci se andassimo al ballottaggio, oppure potremmo sostenere il Campo Largo se fossero loro ad andare al confronto con altri. Un buon risultato potrebbe restituire la città al centrosinistra, che sia un centrosinistra moderno e libero da padroni o quello tradizionale che pensa alla spartizione delle poltrone. Se non facessimo parte del Campo Largo, non sappiamo cosa succederà, ma è impensabile che ci allineiamo con la destra. A Sassari ci sono 24 liste, ma solo 9 sono complete. Noi abbiamo due liste complete, la Costituente per Sassari e la Lista dei Giovani, a cui si aggiunge anche quella di Pirino.
Un buon risultato di Campus.
Fatico a vedere un buon risultato nella gestione di Campus. Non vedo alcuna opera iniziata, a parte il progetto del Turritania, che era l’elemento più controverso di Sassari. Oltre a quello, ci sono solo quattro rotatorie in corso Vico. Si è parlato di un’illuminazione straordinaria, delle forze dell’ordine fisse e della Ztl nella città murata, ma niente di tutto questo è stato realizzato. Si è discusso anche della ristrutturazione delle case e del dialogo con l’Ersu, ma non è stato fatto nulla di concreto.
Il peggior risultato di Campus.
Il sindaco non ha mai instaurato un vero dialogo con i cittadini, mostrandosi spesso irrispettoso, dalle situazioni serie a questioni banali. Ha etichettato coloro che lo criticavano come “imbecilli”, un comportamento che io non mi sarei mai permesso. Avrei invece invitato alla discussione e al confronto costruttivo. Il suo ruolo era quello di governare, non di comandare.
Centro storico, come si può interrompere la fuga dei sassaresi e l’aumento della microcriminalità?
Nessuno dispone di una bacchetta magica, quindi è necessario un progetto ampio che includa interventi nell’edilizia per il recupero delle case, con il supporto finanziario dell’Europa e della Regione. Altresì, è fondamentale realizzare un sistema di alloggi diffusi per gli studenti in collaborazione con l’Ersu, offrendo abitazioni a basso costo: in questo modo gli studenti contribuiranno a rivitalizzare la zona e stimolare l’economia locale. Nel nostro programma prevediamo agevolazioni e incentivi fiscali per gli uffici pubblici, incoraggiando anche gli uffici privati. I mercatini non si limiteranno al piazzale Segni, o a Predda Niedda, ma verranno istituiti anche nel centro storico con temi diversificati. Inoltre prevediamo l’istituzione di una Zona a Traffico Limitato nei fine settimana per animare il centro storico. Per quanto riguarda Cortesantamaria, perché il Comune non procede all’acquisto dei parcheggi chiusi? Saba dovrebbe essere obbligata a realizzare un terzo parcheggio, ma al momento è bloccata in piazza Mazzotti.
Ospedali, la Todde ha fermato l’iter per i nuovi ospedali. Crede che Sassari ne abbia bisogno?
Crediamo che il Comune possa fare molto per migliorare il sistema sanitario a Sassari. Attualmente, la città non dispone di un hospice per la lungodegenza e le cure palliative e spesso vengono assegnati posti ad altri anziché a chi ne ha bisogno. Proponiamo che Palazzo Ducale consideri la possibilità di utilizzare un edificio simile al Brefotrofio, magari vicino alle cliniche e all’ospedale San Pietro, per offrire migliori servizi di assistenza. Alcuni suggeriscono di estendere il pensiero oltre Li Punti, che collega Sassari, Porto Torres, Alghero, e così via. Bisogna pensare in grande e trovare una soluzione adeguata per migliorare il sistema sanitario.
Quale sarebbe suo principale obiettivo da sindaco di Sassari?
Voglio rendere consapevoli i miei concittadini. Non basta lamentarsi, dobbiamo presentare proposte concrete. Abbiamo bisogno di un sostegno da parte del Comune, non possiamo essere ignorati. Io mi impegno affinché i sassaresi abbiano un reddito stabile attraverso il lavoro. Dovrebbero lasciare la città solo per scelta, non per necessità. Più persone lavorano, più denaro hanno a disposizione, il che significa più entrate fiscali per il Comune e meno richieste ai Servizi Sociali. In tal senso il Comune dovrebbe fare di più per creare opportunità di lavoro, magari attraverso cooperative nel settore agricolo e veterinario. Lavoro, giovani e diritti civili sono pilastri fondamentali. Se non agiamo in questo senso, rimarremo indietro.
- ELEZIONI COMUNALI – La Sassari di Mascia: “La nostra generazione deve scrivere il futuro”
- ELEZIONI COMUNALI – Lucchi e i Civici: “Un progetto per Sassari, né di destra né di sinistra”
- ELEZIONI COMUNALI – La sfida di Palopoli a Sassari: “Sicurezza in centro e aiuti a chi è in difficoltà”
- Campus e il bilancio dei suoi mandati da sindaco: “Faccio bene a non ricandidarmi”