In piazza per la Divina provvidenza: “Gli ospiti sono persone, non pacchi postali”

Protesta in piazza d’Italia contro la chiusura della Divina Provvidenza

Parenti degli ospiti e dipendenti della Divina Provvidenza di Sassari sono scesi in piazza d’Italia per protestare contro la chiusura. “Gli ospiti sono persone, non pacchi postali” e “La Divina provvidenza è fallita, ma deve risorgere” sono alcuni degli struscioni esposti. “Se le istituzioni avessero avuto un cuore, non avrebbero procurato altro dolore“, si legge ancora.

Del Consiglio di amministrazione fanno parte anche il Comune e la Curia e i manifestanti chiedono un intervento urgente. Tra loro anche l’ex presidente della Divina Provvidenza, Giuseppe Boccia. I manifestanti hanno ricordato che ci sono ospiti che vivono lì da oltre trent’anni. Nessuno di loro può sopportare un trasloco improvviso e tanti degli ospiti non se lo possono nemmeno permettere. “Gli ospiti saranno spostati in strutture lontane da Sassari contro loro volontà – denunciano in piazza -. E senza la possibilità di pagare. Molti hanno una pensione bassa ed era bassa la retta alla Divina Provvidenza”.

Non si sono solo le conseguenze per gli ospiti, ma pure il personale a rischio. Venti lavoratori in tutto, 17 operatori che si occupano degli anziani e tre amministrativi. C’è poco tempo per intervenire e i manifestanti chiedono un’accelerata. Il 26 marzo la struttura dovrà chiudere e Comune e Chiesa hanno poco tempo per intervenire.


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