Il lavoro inedito dello storico di Sassari.
Quando le informazioni che leggiamo sui libri non soddisfano la sete di sapere, la curiosità cerca di saziarsi altrove. È in quell’altrove che marcia da tempo Francesco Ledda, storico dell’arte originario di Sassari, mosso da un interesse verso il tema sui tedeschi in Sardegna nel periodo della seconda guerra mondiale. Attraverso un approccio di ricostruzione di storie e luoghi dove sono avvenuti dei fatti importanti, Francesco sceglie di intervistare le persone che hanno vissuto quell’epoca o che conservano solidi ricordi di un parente, un amico o una situazione particolare.
“Le persone sono dei preziosi contenitori di informazioni. Ti aprono dei varchi da percorrere quando il bisogno di conoscere la propria terra diviene fondamentale – precisa subito Ledda -. Le interviste realizzate sono una più profonda dell’altra: in quell’attimo la persona con cui stai parlando ti sta aprendo una dimensione altra di ciò che non sai e inizia a venir fuori la microstoria dell’evento in quell’immenso flusso di lucidi ricordi. Attraverso le loro parole entri fisicamente nella loro epoca, come fosse un invito a farne parte, un invito di quelli a cui non si può rinunciare”.
Un lavoro minuzioso fatto di passione e accortezza, indirizzato al recupero di documenti, testimonianze e dati tramite archivi e luoghi che vengono visitati personalmente da Ledda, il quale attua dei veri e propri sopralluoghi attraverso un’attente ricostruzione filologica. “Nelle pagine dei libri di storia capita che, a volte, vengano omessi degli eventi. Così se ne perde un po’ la memoria, perché mancano i riferimenti. Da qui nasce il bisogno di sapere e di colmare una lacuna che sembra breve e invece è solo la punta di un iceberg. Inizi a vedere degli episodi che rappresentano lo strumento più fedele che ci sia per la costruzione della storia di un determinato periodo”, prosegue lo storico.
Da appassionato di rievocazione storica, gli piace andare nei luoghi e trovare i segni materiali di ciò che ha letto o sentito: oggetti e tracce materiali presenti nel territorio che aiutino nel progetto di ricostruzione. “Ho scelto di parlare dei tedeschi in Sardegna durante il periodo della seconda guerra mondiale, perché non vi è traccia di questo nella storiografia. È da circa 7 anni che mi documento e ricostruisco i fatti di quel periodo soprattutto attraverso le testimonianze delle persone che hanno tanto da raccontare”, spiega Ledda.
Per mettere il proprio lavoro alla portata di tutti, ha raccolto tutto l’operato di questi anni scegliendo di presentarlo sottoforma di conferenze che vengono tenute in vari luoghi della Sardegna, anche su richiesta, le quali sono create ad hoc rispetto al posto in cui vengono esposte. “Ho già presentato la conferenza sui tedeschi in alcune città e paesi della Sardegna. L’ideale è sempre creare dei gruppi interessati a interagire sull’argomento, perché c’è sempre la parte interattiva: ogni cosa suscita un dibattito anche animato e questo è segno di interesse e curiosità. È questo l’ottimo risultato che viene raggiunto. È un arricchimento che proviene da un sano confronto e che, allo stesso tempo, alimenta nuovi spunti nel lavoro di ricerca che è in continuo crescere di anno in anno”.