Da Sassari a Porto Torres si celebra la Liberazione: tutte le cerimonie

Liberazione

Le cerimonie della Liberazione nei comuni del Sassarese.

I comuni del Sassarese celebrano la giornata della Liberazione e dicono “no” alla guerra. A Sassari, un corteo ha attraversato la città fino a raggiungere la piazza del Comune, dove il sindaco Nanni Campus e la prefetta Paola Dessì hanno deposto le corone di fiori accanto alla lapide del 25 Aprile. Nel suo discorso, il sindaco ha sottolineato l’importanza di celebrare i valori fondamentali conquistati con la Resistenza e di continuare a tutelarli. Anche la prefetta ha sottolineato l’importanza di lottare contro l’intolleranza, il razzismo, la violenza e la mancanza di libertà.

A Porto Torres, invece, la cerimonia si è svolta nel piazzale dedicato ai Caduti della Corazzata Roma, dove il sindaco ha deposto una corona in memoria delle vittime e ha sottolineato l’importanza di difendere la democrazia e i valori di libertà, giustizia e uguaglianza consacrati dalla Resistenza. Qui hanno partecipato la giunta e il consiglio comunale insieme ai rappresentanti della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale e delle associazioni Carabinieri, Combattenti e reduci, Anmi e Anfi. Alla cerimonia era presente anche Niccolò Falchi, uno dei cinque giovani turritani ad aver preso parte al progetto “Promemoria Auschwitz Sardegna 2023”, gestito dall’associazione Arci Sardegna, con il finanziamento del Comune di Porto Torres per cinque borse di studio. A seguire il discorso del sindaco Massimo Mulas che ha chiuso la cerimonia.


“Uomini e donne come noi che si sono opposti al totalitarismo e alle nefandezze nazifasciste – ha detto Falchi – Nefandezze che io ho toccato con mano, in questa esperienza che ho vissuto grazie al comune di Porto Torres. Sono qui, infatti, per raccontare, in breve, un viaggio; un viaggio proprio per non dimenticare ciò che è stato e che non si dovrà mai più ripetere. Per non dimenticare quelle nefandezze contro cui i partigiani hanno combattuto. Tutti noi abbiamo sentito parlare della Shoah almeno una volta nella nostra vita, ma pochi di noi lo conoscono bene. Il viaggio che ho compiuto è stato difficile, per noi e per tanti altri giovani”.

Alla manifestazione ha preso parola anche il sindaco Massimo Mulas. “Una democrazia a lungo agognata che, ancora ad oggi, non è qualcosa di fermo e di stabile che si possa considerare raggiunta una volta per tutte – dichiara il primo cittadino -. Una democrazia su cui dobbiamo vigilare e che va garantita e difesa, approfondendo quei valori di libertà, di giustizia e di uguaglianza che sono la grande aspirazione popolare consacrata dalla Resistenza. Vigiliamo dunque e combattiamo contro quei rigurgiti di taluni nelle loro affermazioni insensate che ancora sottolineano le differenze di razza,  di etnie e censo ripudiate con chiarezza dalla nostra Costituzione”.

Manifestazioni in tutta la Sardegna.

In diverse città della Sardegna si sono svolte manifestazioni per celebrare il 25 aprile, giorno dell’anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista. A Cagliari erano presenti 5mila persone per dare il loro messaggio antifascista. Sono stati ricordati i caduti della lotta di liberazione e si è sottolineato il no a tutte le guerre. Tra i partecipanti si sono visti molti simboli della pace e dell’Ucraina. In alcuni comuni sono state deposte corone di fiori in memoria dei caduti. Inoltre, a Cagliari è stato commovente l’intervento di un partigiano di 101 anni, Antonio Lobina.

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