La scuola di Sassari alla prova del green pass

L’inizio della scuola a Sassari.

La scuola aspetta il governo sul green pass e non solo. A due settimane dall’inizio delle lezioni i dirigenti isolani vogliono comprendere come gestire la grana certificato verde: “Ci vuole personale – afferma Massimo De Pau, presidente regionale dell’associazione nazionale presidi – per controllare centinaia di pass di docenti e personale Ata ogni giorno. Non possiamo fare tutto noi”. Per bypassare controlli manuali e lungaggini, è notizia di oggi, il ministero dell’Istruzione e della Salute stanno studiando la soluzione di una piattaforma web sulla quale comparirà in automatico, ogni mattina, lo stato del green pass del personale scolastico”.

I presidi divisi.

Ma se dovesse permanere il vecchio metodo qualcuno sa già come comportarsi: “Farò dei controlli a campione”, riferisce Antonietta Piras, preside dell’Alberghiero sassarese. “Quanto ai tamponi salivari da fare ogni 48 ore per me è una follia. Il lavoratore deve assentarsi ogni volta?”. E sulla questione dello strumento diagnostico, e l’opportunità di averlo gratis, De Pau è categorico: “Noi vogliamo sia dato senza pagare solo alle categorie fragili”. Ma non è solo l’accertamento del virus a tenere banco. “I protocolli anti-covid sono gli stessi dell’anno scorso – scandisce De Pau – distanza di un metro quando possibile e mascherina”. Pure le aule, spesso pollaio, sono le stesse: “Siamo ancora fermi all’accorpamento delle classi della riforma Gelmini”. Lo stallo è anche sulla precaria condizione degli edifici scolastici. “In Sardegna – denuncia il presidente dell’Anp – sette scuole su dieci non hanno il certificato di agibilità”.

La situazione dei trasporti.

Tutto fermo anche sul versante trasporti dove si attende l’incontro di oggi tra il ministro delle Infrastrutture Giovannini e i governatori regionali, tra cui quello sardo Solinas, per avere un quadro della situazione: “Il nodo è quello. Non basta la capienza dell’80%. Senza rafforzamento del parco autobus e l’arrivo dei controllori rischiamo nuovi focolai.” Intanto, ritornando al problema vaccini, De Pau commenta il fatto che nell’isola un terzo del personale scolastico non è immunizzato: “Possibile che non sia una scelta deliberata. Magari è solo un ritardo”.

Sul fronte cattedre, super lavoro per l’ufficio scolastico che, tramite un algoritmo, sta assegnando ai docenti i posti a tempo indeterminato (pochi, per i vincitori dell’ultimo concorso straordinario) e le supplenze per i precari (molti, troppi). Mancano solo gli alunni in questa disamina, gli unici a non dover presentare il green pass, e i dati non confortano. “Un ragazzo su tre nell’isola -conclude De Pau – va dallo psicologo”. Un lascito della pandemia che ha privato i giovani della socialità che, ci si augura, venga recuperata con l’addio alla didattica a distanza.

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