Tra sporcizia e cataste di documenti a terra, il vecchio Sert di Sassari in abbandono

Nel vecchio Sert di via Bottego a Sassari.

Da tutti conosciuto come il vecchio Sert, l’edificio di via Bottego dopo anni si presenta in completo stato di abbandono. Siamo entrati nella struttura, percorrendo le rampe di scale con i gradini consumati dal tempo che passa. All’interno lunghi corridoi deserti, pavimenti che scoppiano a causa dell’umidità, le porte che recano ancora le targhe e gli orari di ricevimento a testimonianza di ciò che c’era. Ci sono montagne di documenti, raccoglitori misti a calcinacci e sporcizia di ogni genere, arredi per uffici accatastati e uccelli morti. “I vandali hanno buttato giù il muro e hanno aperto un varco di accesso alla struttura. Questa è terra di nessuno”, commenta sottovoce un passante quasi rassegnato.

“Qualche tempo fa si è verificato un allagamento. Ci siamo messi all’opera e abbiamo evitato il peggio perché i tubi erano oramai andati in malora e le infiltrazioni si propagavano ovunque”, racconta. Si respira un odore pungente, di muffa e acqua stagnante. I bagni lasciati al libero accesso di chiunque ne voglia usufruire. 

E pensare che già nel 2016 era stato presentato un progetto al concorso di idee per la riqualificazione urbana delle periferie. Obiettivo? Migliorare la qualità e il decoro urbano, accrescere la sicurezza territoriale, potenziare i servizi e la mobilità sostenibile. A Sassari e ai suoi quartieri periferici, Latte Dolce, Santa Maria di Pisa, Sassari 2, Baddimanna, erano andati circa tre anni fa appositi fondi stanziati dal governo di allora. In tutto 16 milioni di euro, circa 3,5 milioni per recuperare proprio quello di via Bottego. L’immobile incustodito è ancora lì, a pochi metri dai palazzi, dalla piazzetta, dagli esercizi commerciali, in attesa di recupero.

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