L’emergenza del Pronto soccorso di Sassari nel sopralluogo della politica

Sopralluogo ieri della politica nazionale e regionale al Pronto soccorso di Sassari

La politica al Pronto soccorso di Sassari. Consiglieri regionali d’opposizione e tre parlamentari in visita ieri nell’hub del Santissima Annunziata, avamposto sanitario del nord-ovest sardo, da tempo alle prese con l’affollamento degli ingressi in arrivo da mezza isola e la difficile gestione dei casi covid.

“Non si sono mai viste – ha dichiarato il direttore generale dell’Aou Lorenzo Spano – file di ambulanze all’esterno dell’ospedale, abbiamo sempre cercato di risolvere qui dentro. Ma ci sono carenze di organico importanti”. “Venti medici – ha precisato la responsabile della struttura dottoressa Maria Piera Ruggiu – 42 infermieri, 20 oss e 20 ausiliari“. Numeri adatti a tempi ordinari, non all’eccezionalità dell’era pandemica che vede medie di 150 circa accessi giornalieri: “Oltretutto non facciamo ferie da un anno”.

Contesto al limite su cui sono stati informati gli esponenti dell’opposizione in Regione Desirè Manca, Antonio Piu, Gianfranco Ganau e Gianfranco Satta insieme al senatore Ettore Licheri e ai deputati Mario Perantoni e Gavino Manca. D’altra parte che il pronto soccorso sassarese sopperisca alle mancanze di altri centri come Alghero, Ozieri, Nuoro e Oristano, come confermato dal direttore sanitario Franco Bandiera, è cosa nota come l’arrivo dei soccorsi finanziari erogati dal governo tra cui 900mila euro per l’abbattimento delle liste d’attesa. “Ma non bastano – è intervenuto proprio Bandiera – pensiamo alla carenza di personale. Negli anni si è creata una ‘tempesta perfetta’ con il blocco dell’accesso a Medicina e alle specializzazioni, il pensionamento dello zoccolo duro del sistema- 800 componenti solo quest’anno- e la necessità di formare le nuove leve per cui servono almeno cinque anni“.

Il classico ‘imbuto formativo’ che preoccupa non poco insieme al destino di chi è stato assunto in piena pandemia e ora, dopo il 31 marzo-termine ultimo dello stato di crisi, rischia di finire senza lavoro. Permane anche, come ricordato ieri durante il sopralluogo, il caso della fuga di medici e infermieri verso situazioni più favorevoli, e non solo dal punto di vista economico; un fenomeno da scongiurare per evitare che il contingente sanitario si assottigli sempre di più. Intanto oggi a Cagliari si terrà una conferenza stampa in cui si discuterà degli esiti delle varie visite effettuate ieri, oltre a Sassari, da altri politici anche nelle strutture ospedaliere di Olbia, Ozieri, Oristano e Cagliari.

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