Sa Die, gli studenti dell’Artistico creano uno spazio verde a San Giuseppe

L’iniziativa dei professori e studenti del liceo Artistico di Sassari.

Hanno adottato un francobollo verde in via Quarto, angolo Largo don Leonardo Carboni, nel quartiere di San Giuseppe, si sono armati di rastrelli, decespugliatore e guanti e hanno ripulito un’area da tempo in preda a degrado e sporcizia. Sono i volontari delle associazioni Sa Domo de Totus, Assemblea Natzionale Sarda, Arvures e Plastic Free di Sassari e certamente ad unirli è l’amore per l’ambiente e la cittadinanza attiva.

Ma c’è di più: “Proprio qui un tempo sorgevano le ‘forche vecchie‘ e, tra Settecento e Ottocento, sono stati impiccati otto patrioti sardi, seguaci di Giovanni Maria Angioy – sostiene Cristiano Sabino, responsabile per Sa Domo de Totus del progetto e professore di filosofia nell’antistante Liceo Artistico -. Non sono in molti a ricordalo, ma Sassari fu protagonista della ‘Sarda Rivolutzione‘ e per noi è importante recuperare la memoria di quegli straordinari eventi perché hanno molto da insegnarci sulla nostra condizione odierna di popolo con gravi problemi di amnesia”.

Il 28 aprile, in occasione di Sa Die sa Sardigna, i promotori inaugureranno “Li Corthi di la Sardha Rivoruzioni“, un progetto patrocinato dal Comune, che prevede anche l’installazione di un pannello informativo sulla storia dell’area, sui moti angioyani e, nello specifico, sulle 8 figure dei rivoluzionari giustiziati tra cui Frantziscu Cillocco, braccio destro dell’Angioy.

L’appuntamento è previsto venerdì alle 19. Ad introdurre la serata sarà l’assessore all’Ambiente Antonello Sassu che sottolineerà il protagonismo delle associazioni nel recupero e nella cura delle aree verdi di sardi attraverso i progetti di adozione. Seguirà Carla Spanu di Ans che metterà in luce come attraverso il recupero della memoria storica i sardi possano costruire una coscienza nazionale e subito dopo si terrà una performance musicale in lingua sassarese del rapper sassarese Futta.

Davanti al giardino adottato dai volontari interverrà inoltre l’architetto Andrea Faedda, proponendo una riflessione sulla necessità di recuperare spazi comuni dell’abitare per permettere alla città di Sassari di immaginare una dimensione urbanistica alternativa a quella del cemento, delle auto e della cancellazione della memoria condivisa. Concluderà l’inaugurazione l’intervento di Piero Atzori, autore della ricerca d’archivio su “Sassari. Il Carmine e gli Angioyani, Per un giardino che racconta quattro secoli di storia“. In effetti è questa certosina ricerca sull’area un tempo chiamata Caìmini di Fora che oggi risulta solo un’anonima parte del quartiere San Giuseppe definita “area Meridda”, che ha stimolato l’impegno delle diverse associazioni promotrici dell’evento.

Il giorno prima di Sa Die, il 27 aprile, saranno invece protagonisti gli studenti. Il progetto infatti è legato ad una collaborazione con il Liceo artistico Figari, anche perché l’area recuperata è frequentatissima dai ragazzi come punto di ritrovo prima di entrare a scuola. Ai ragazzi è infatti dedicata una “collaborazione di idee” il cui obiettivo, chiarisce il professor Franco Puddori, “è attivare nei ragazzi la cultura della domanda, la riqualificazione è possibile solo quando si attiveranno comunità educanti: le nuove generazioni”.

È questa una speranza condivisa da tutti. Lo storico Federico Francioni, il saggista Piero Atzori, l’architetto Andrea Faedda e i professori Cristiano Sabino e Franco Puddori offriranno agli studenti infatti solo gli strumenti per diventare custodi di questo importante francobollo di verde e di storia, poi la palla passerà alla loro creatività e un pezzo di storia e di cittadinanza di Sassari sarà nelle loro mani.

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