L’omaggio dell’Università a Edith Bruck.
Giovedì 28 settembre alle 11, nell’aula magna dell’Università degli Studi di Sassari, il magnifico rettore Gavino Mariotti conferirà la laurea magistrale Honoris Causa in Scienze Filosofiche a Edith Bruck, scrittrice, poetessa e traduttrice ungherese sopravvissuta all’Olocausto.
L’evento è stato presentato questa mattina all’Università, nella sala consiliare “Camillo Bellieni”, alla presenza del magnifico rettore Gavino Mariotti, della professoressa Valeria Panizza, direttrice del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione (DISSUF), della professoressa Gavina Cherchi e del nuovo direttore generale dell’Ateneo, Giovanni Maria Soro.
La cerimonia, a cui si accede con invito, sarà trasmessa in diretta web streaming sul sito dell’Ateneo (www.uniss.it). Introducono l’evento i saluti del Rettore, della professoressa Panizza e di Sebastiano Ghisu, presidente del Corso di Studi in Scienze storiche e Filosofiche (LM-78).
Seguirà la laudatio a cura della professoressa Gavina Cherchi, docente di Estetica nel Corso di studi in Scienze storiche e filosofiche. In collegamento da remoto, l’ultimo intervento sarà la Lectio Magistralis di Edith Bruck, intitolata “La mia Università? La vita”. La modalità a distanza è una novità assoluta per questo tipo di evento, una lezione del Covid che aiuta a superare i confini dell’isola e altri impedimenti oggettivi.
La cerimonia si chiuderà con la proclamazione e la consegna del diploma magistrale Honoris Causa da parte del magnifico rettore Gavino Mariotti. Parteciperà il Coro dell’Università degli Studi di Sassari diretto dal maestro Fabio Fresi. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’associazione Ammentos Archivio memorialistico della Sardegna.
La proposta di conferimento da parte dell’Università di Sassari della Laurea honoris causa in Scienze filosofiche a Edith Bruck è maturata infatti in occasione della sua partecipazione, con un intervento molto significativo, al Convegno internazionale “Terra d’esilio, terra d’asilo. Gli ebrei in Sardegna”, (Ittireddu 12-14 giugno 2022) organizzato dalla Associazione Ammentos. Archivio memorialistico della Sardegna, col Patrocinio del Dipartimento di Storia, scienze dell’uomo e della formazione (DISSUF), nonché dell’Ateneo di Sassari, e il sostegno economico della Fondazione di Sardegna.
Ammentos Archivio memorialistico della Sardegna, in occasione del conferimento della Laurea honoris causa, celebrerà Edith Bruck con la pubblicazione di una sua intervista esclusiva, la realizzazione di un video che ne documenta i momenti salienti, e due interventi artistici: l’installazione Der Konstruktion di Antonello Fresu, la pièce Tracce della Compagnia “Théâtre en vol”. Inoltre è in fase di allestimento una grande Mostra antologica (patrocinata dalla Comunità ebraica di Roma e curata dalla storica dell’arte Francesca Pietracci con Gavina Cherchi), delle opere del pittore Georges de Canino, che l’artista intende donare all’Ateneo di Sassari, e che include alcuni ritratti di Edith Bruck.
Edith Bruck.
Scrittrice, poetessa, traduttrice, regista e testimone della Shoah, Edith Bruck nasce nel 1931 a Tiszabercel, un piccolo villaggio ungherese. Nel 1944, con la sua famiglia di religione ebraica, la piccola Edith viene deportata dai tedeschi ad Auschwitz. La madre e un fratello vengono subito avviati alle camere a gas. Il padre morirà di stenti. Edith (prigioniera n.11152) e la sorella Judith, sopravvissute alla fame, al freddo, al terrore, vengono liberate dagli Alleati il 15 aprile 1945.
Dopo una lunga erranza da senzapatria, nel 1954 Edith Bruck giunge a Roma, dove incontrerà il poeta e regista Nelo Risi, che diverrà suo marito. In Italia matura la sua vocazione di scrittrice assieme alla volontà di testimoniare gli orrori della Shoah. Nel 1959, in italiano, lingua-scudo che le permette di istituire una “distanza di sicurezza” nel narrare le atroci esperienze vissute, pubblica il romanzo autobiografico Chi ti ama così. Il tempo della sua infanzia e quello della deportazione diventano la cifra narrativa del suo “fare memoria”.
Per la sua opera letteraria e per il suo impegno di testimone della Shoah presso le nuove generazioni, Edith Bruck ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, ultimo in ordine di tempo (2023) il “Premio Campiello” alla carriera. Del 2021 è il Premio Lussu per il suo Il pane perduto; attraverso Emilio Lussu, di cui fu amica personale, la Sardegna è entrata nel suo immaginario, ispirandole, nel 1983, il film per la RAI Quale Sardegna?. Il conferimento della Laurea honoris causa in Scienze filosofiche da parte dell’Ateneo di Sassari è un doveroso tributo a Edith Bruck ma anche un segno di gratitudine per il suo legame con la nostra Isola.