Boom di vendite dei manga a Sassari: l’esempio di “Terre di confine”

Crescono gli acquisti dei fumetti giapponesi anche nel capoluogo turritano.

E’ boom di vendite per i manga anche a Sassari. Il fumetto giapponese, da prodotto di nicchia, è ormai mainstream in Italia, e di riflesso nell’isola, dove l’asfittica industria editoriale ha ripreso vita negli ultimi due anni con l’esplosione delle vendite di fumetti, prima categoria di libri acquistati nella penisola e non. Undici i milioni di copie vendute nello stivale, con un balzo del +134 per cento solo nel 2021, e le strisce nipponiche che occupano stabilmente la top ten grazie a titoli cult come Demon Slayer, Tokyo Revengers e Jujutsu Kaisen. A testimoniare il trend la fumetteria “Terre di confine” in viale Dante a Sassari, incubatore della passione per le narrazioni del Sol Levante concretizzata da diversi metri, in lunghezza e altezza, di manga divisi per serie, edizioni deluxe, generi e cofanetti che vanno ad aggiungersi agli altri comics, nazionali e internazionali. “Il fenomeno – spiega Federico Cuccu, uno dei gestori della libreria proprietà di Gianfranco Schirru e Sergio Pintore – è dovuto a diverse ragioni ma in particolare al lockdown che, attraverso le varie piattaforme, da Netflix ad Amazon Prime, ha permesso di scoprire gli anime”.


Cioè la versione animata dei fumetti giapponesi, la cui visione ha accelerato le dimensioni di un movimento che in realtà ha origini antiche. Dai Goldrake degli anni 70/80 alla successiva Sailor Moon fino al fermento apripista dei 90’s: “La nostra generazione – specifica il trentenne Federico – tornava da scuola per vedere la programmazione di Italia 1 del pomeriggio che, oltre ai Simpson e Futurama, presentava One Piece e Noruto”. Salto di canale ed ecco Mtv con Cowboy Bepop e HunterXHunter, per la creazione dell’onda lunga orientale arrivata in forma di piena piena dopo il 2020: “I nostri lettori di manga sono trasversali, dal bambino di dieci anni al 55enne, sia uomini che donne, in cerca di narrazioni d’ogni tipo, dai superoi come My Hero Academy o storiche quali Asadora e Vagabond”. A ratifica della frase entrano in breve tempo un giovanissimo lettore e un’adolescente accompagnata dal padre. Il piccolo chiede subito il numero 11 di One Piece, opera da oltre cento capitoli valida per tutte le età: “Sanno già cosa vogliono grazie a Tik Tok, Instagram, Twitch e i loro influencer, così si è perso un po’ il nostro ruolo di consiglieri-suggeritori dei prodotti”. I genitori seguono l’inclinazione filiale con qualche difficoltà: “A Natale sono venuti tanti papà, ma anche nonni, che mostravano sul cellulare le copertine dei fumetti che figli e nipoti volevano come regalo“.


L’esperto, soprattutto l’adolescente e il ventenne, denunciano già la loro appartenenza alla fandom indossando felpe col simbolo dell’Attacco dei giganti o il segno della maledizione di Berserk
. Chi entra poi può saltare il reparto dei volumi, sfiorare la gigantesca spada di Berserk regalata dai cosplayer al negozio, e imboccare la porta della Sala ludica in cui potrà darsi a ‘Magic’ o ‘Dungeons and Dragons’, giochi di ruolo e di raffinata strategia in voga da decenni: “Vengono in tanti, noi organizziamo sia sessioni gratuite che autentici tornei“. E qui si apre un mondo nel mondo, sconfinato, che interseca e attraversa serie tv come ‘Stranger things’, manuali, match eterni, videogame e merchandising. Proprio su quest’ultimo aspetto crescono le nuove frontiere del collezionismo, che vedono nelle statuine a tiratura limitata Funko una delle derivazioni più gettonate insieme alle carte collezionabili e ai Dice scroll, sacchetta coi dadi con cui giocare a Yu-gi-oh, derivazione di Magic. Quanto conta il digitale in questo mercato? “Tanto. Molti vedono le anteprime dei fumetti col kindle e lo scan ma altrettanti chiedono il libro di carta”. Che tra i suoi pregi ha anche quello del prezzo limitato rispetto ai comics tradizionali e un suo specifico inscalfibile: “I manga sono diversi dagli anime. Ad esempio nei fumetti di Pokemon i personaggi muoiono al contrario delle versioni da gioco e da quella animata“. E se qualcuno associa la tipologia solo al Giappone dovrà ricredersi, stanno infatti arrivando anche i fumetti coreani. “Ma è giusto che si legga di tutto – conclude Federico – noi siamo solo una parte del settore editoriale”. Però in costante aumento, a dimostrazione che non si è perso il gusto della lettura, sono solo cambiate le storie e il modo per fruirle.

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