“La luna del pomeriggio” ad Alghero per il Cap d’Any
Il 3 gennaio il Teatro Civico di Alghero chiuderà la tournée regionale de La luna del pomeriggio, spettacolo teatrale sulla tematica carceraria. È nato dai testi originali dei detenuti in regime di alta sicurezza che indaga differenti punti di vista su due dimensioni intime del carcere. Quella personale e quella collettiva/familiare, attraverso l’intreccio delle vite di nove personaggi e una narrazione spazio-tempo sfumata e onirica.
Più di 15 repliche tra Sassari, Cagliari, Nuoro, e Tempio hanno portato all’attenzione del pubblico l’importanza della giustizia riparativa. Non negando occasioni di approfondimento con i giovani studenti che con interesse si sono trattenuti in teatro dopo la visione dei matinée.
L’intento è quello di mostrare l’universo carcerario libero da mitizzazioni, stereotipi e pregiudizi. Mostrando come lo stato di detenuto sia compresente a quello dell’esser padre, marito, amico, figlio. E di come la detenzione coinvolga proprio quegli affetti che restano fuori.
La scrittura dello spettacolo
Lo spettacolo La luna del pomeriggio, voluto dall’associazione omonima per la regia del giovane e prolifico Simone Gelsomino, nasce grazie all’utilizzo dei testi scritti dagli ospiti del Carcere ad Alta Sicurezza “Paolo Pittalis” di Nuchis durante un progetto di scrittura creativa e raccolti nel libro curato dal giornalista Giovanni Gelsomino. L’approccio registico ci regala una narrazione frammentata che danza su corde indefinite, accompagnata da costumi fuori dal tempo e un uso mirato di luci ed ombre (Tony Grandi). Invitando il pubblico a riflettere su quanto distante venga percepito il mondo carcerario e su come invece ci riguardi tutti e tutte.
Un racconto dai contorni sfumati, il cui centro chiaro e netto si impernia all’interiorità dei detenuti e dei loro affetti (sapientemente intrepretati dall’algherese Ignazio Chessa, Antonella Masala, Eliana Carboni, Fabio Masala, Claudio Dionisi, Lello Olivieri) durante gli eventi quotidiani carcerari, come le visite dei familiari o i trasferimenti improvvisi che diventano fonte di spaesamento e perdita di certezze.
Ed è proprio la perdita di certezze nel pubblico, a cui si muove invito. Porre delle domande, senza pretendere di imboccare le risposte, è l’invito al domandarsi se il sistema carcerario così come lo conosciamo sia davvero in grado di rieducare il detenuto cambiando la sua scala di valori.
Le prevendite saranno disponibili il 27 e il 29 dicembre h10-12:30/16-18 presso Lo Teatrì di via Manzoni 85 o al botteghino il 3 gennaio h12-14:30 e dalle h18:30. Inizio spettacolo h20:30. Per prenotazioni 3403867538.