Giave celebra il 25 aprile con il ricordo e la solidarietà

Le celebrazioni per il 25 aprile e le donazioni del sangue.

Giave celebra in modo alternativo il 25 aprile. A causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, l’Amministrazione comunale invita la comunità a partecipare al 75esimo anniversario della Liberazione dalle proprie abitazioni.

Dalle ore 7 presso il piazzale del Centro Sociale inizierà la donazione del sangue da parte di 25 cittadini giavesi, in collaborazione con la sezione  Avis di Bonorva. Donazione del sangue come quel sangue versato dai nostri Caduti in guerra. Ogni donatore ha già ricevuto il kit dall’Avis e avrà un appuntamento preciso per recarsi a donare.

Alle ore  12, dopo il rintocco delle campane chi desidera potrà affacciarsi dal balcone o dal terrazzo per cantare tutti insieme l’Inno di Mameli. Il sindaco Maria Antonietta Uras, quale rappresentante dei cittadini, deporrà una corona di alloro presso il monumento ai Caduti . Seguiranno le note del “Silenzio” in ricordo dei Caduti giavesi.

“La Festa della Liberazione – commenta il sindaco Maria Antonietta Uras – in questo sofferto anno 2020, sarà necessariamente vissuta silenziosamente, ma con grande senso di responsabilità. Tutti infatti abbiamo bisogno di respirare libertà, ma al contempo sappiamo che le attuali limitazioni alle nostre libertà, personali e collettive, costituiscono misure necessarie a contrastare il coronavirus e nuovi contagi dell’epidemia. Oggi dobbiamo voler bene al nostro bellissimo paese, Giave e alla nostra Italia che, con grandi fatiche ma anche con estremo coraggio, sta affrontando una delle maggiori sfide della sua storia. I partigiani, dopo l’8 settembre, decisero di uscire allo scoperto per combattere la dittatura e porre fine alla guerra per dare un futuro di pace e democrazia al nostro Paese; oggi invece siamo chiamati a stare in casa per una eguale buona ragione: sconfiggere il coronavirus, preparandoci a una rigenerazione economica e sociale non meno impegnativa della ricostruzione di allora”.

“Gli italiani di quel tempo – i nostri padri, i nostri nonni – scelsero la strada della Resistenza. In questo 25 aprile, a 75 anni esatti dalla vittoria sul nazifascismo, noi siamo chiamati alla sfida dell’esistenza: cominciando, sin da ora, a immaginare e a progettare concretamente il nostro futuro. L’esito della Resistenza fu la ricostruzione materiale e morale dell’Italia, simboleggiata dalla Costituzione Repubblicana. A noi oggi è chiesto di stare uniti con un forte spirito di solidarietà: il futuro di ciascuno di noi, dei nostri figli e delle nuove generazioni, la tutela degli anziani e delle persone fragili, così come il domani della nostra Giave dipendono dal coraggio, dall’impegno e dal lavoro che ciascuno di noi sarà disposto a mettere in campo, dopo questa prova in cui abbiamo riscoperto che ognuno di noi dipende nel bene e nel male da una comunità di altri che con noi e intorno a noi vivono” conclude il sindaco Uras.

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