Il giorno del sì è un momento sempre emozionante. Non importa che si scelga di viverlo religiosamente piuttosto che con un rito civile: la magia è tanta a prescindere. Quando si riceve la proposta – e dopo averla fatta – è naturale domandarsi, insieme con il partner, se sia meglio orientarsi verso un matrimonio in Chiesa piuttosto che verso le nozze in Comune. Vediamo, nelle prossime righe, le differenze, i pro e i contro di ciascuna opzione.
Matrimonio in Chiesa vs matrimonio civile: le differenze
Dal punto di vista giuridico, fra matrimonio religioso e matrimonio civile non vi è alcuna differenza. Nel momento in cui si ha a che fare con il primo, come ben si sa, subentra la necessità di accettare delle regole che, nel caso del matrimonio civile, non sono contemplate. Tra queste rientra la necessità di frequentare un corso prematrimoniale, così come quella di avere alle spalle i sacramenti cattolici a partire dal battesimo. A differenza di quanto spesso si dice, il matrimonio religioso può essere celebrato anche in una parrocchia diversa rispetto a quella di tutti e due i partner o della sposa nei casi in cui la coppia non convive.
Matrimonio religioso: pro e contro
Il matrimonio religioso rappresenta una scelta dalla forte valenza spirituale per chi crede. Parliamo infatti di una promessa che si fa per la vita. La Chiesa cattolica, come è noto, non contempla il divorzio (solo l’annullamento in pochi e gravi casi, tra i quali è possibile includere la poligamia di uno dei due partner). Per chi ha fede, si tratta di un passo che non si dimentica e che rende ancora più speciale il rapporto.
Esistono dei contro? Più che di contro veri e propri, bisognerebbe parlare di criticità pratiche. La principale è senza dubbio la necessità, nella maggior parte dei casi, di investire una cifra più onerosa rispetto a quella che, in media, si chiama in causa per le cerimonie civili. I luoghi di culto cattolici, infatti, sono di dimensioni maggiori rispetto alla sala matrimoni del palazzo comunale. Alla luce di ciò, è quasi sempre necessario investire cifre onerose per gli addobbi delle navate.
Il nodo delle spese notevoli potrebbe trovare presto una risoluzione se dovesse venire approvata la proposta della Lega Nord relativa al bonus per il matrimonio religioso. In cosa consiste? Nella possibilità, per le coppie che si sposano con rito cattolico, di detrarre quanto speso per il gran giorno dal reddito imponibile IRPEF. Si tratterebbe di una detrazione del 20% fino a un massimo di 20.000 euro (e di quote dilazionabili nell’arco di cinque anni).
Un altro aspetto del matrimonio religioso che può non risultare gradito a tutti è l’impossibilità di personalizzare il rito con le promesse degli sposi e con gli interventi da parte dei testimoni.
Matrimonio civile: pro e contro
Tra i motivi per cui il matrimonio civile è apprezzato rientra l’appena menzionata possibilità, non concretizzabile nel caso del rito religioso, di dare un tocco di unicità al rito grazie al romanticismo delle promesse e ai testimoni che parlano del loro rapporto con gli sposi e ripercorrono le tappe della storia d’amore.
Per quel che concerne invece i contro, rammentiamo che, per alcune persone, il matrimonio civile può risultare eccessivamente sbrigativo e povero di valenza spirituale.
Da non dimenticare è poi il fatto che la scelta del celebrante è ampia ma non totalmente libera. I fratelli degli sposi, per esempio, non possono indossare la fascia tricolore e assumere il sopra citato ruolo.
Tornando un attimo agli aspetti che rendono il matrimonio civile una soluzione presa in considerazione da tantissime coppie, citiamo i pochi vincoli riguardanti il dress code della coppia e della sposa in particolare. Se in Chiesa vige la regola – non scritta, ma radicata nella tradizione come poche – dell’abito bianco, in Comune si può arrivare con qualsiasi outfit, da quello più classico con il velo a look più rock. Non a caso, numerosi brand hanno creato delle linee per abiti da sposa dedicate proprio alle cerimonie civili e caratterizzate dalla presenza di deliziosi capi corti.
Come scegliere le fedi
Sia che ci si sposi in Chiesa, sia che si celebri il rito in Comune, è naturale chiedersi come scegliere le fedi nuziali. Non ci sono indicazioni scritte sulla pietra da questo punto di vista. Di sicuro c’è che, nel caso del matrimonio civile, c’è molta più libertà. A dimostrazione di ciò è possibile rammentare che, in alcuni casi, gli sposi scelgono di non scambiarsi gli anelli ma di optare per un’idea originale come il tatuaggio di coppia attorno all’anulare.