Si chiude a Ozieri la festa del Rimedio con l’emozionante messa officiata dai vescovi

La festa del Rimedio a Ozieri.

Si sono concluse questa mattina, con la messa delle 8.30 per i soci defunti nella chiesa del Capuccini ad Ozieri, le celebrazioni per la 128esima Festa della Beata Vergine del Rimedio, iniziate con la Novena del 10 settembre.

La festa manna di Ozieri quest’anno è stata certamente in tono minore rispetto agli altri anni a causa della pandemia, ma non per questo meno emozionante. Banditi tutti i festeggiamenti civili, ha avuto la sua espressione in quelli religiosi concretizzatisi in nove giorni di rosario e messe nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano.

La più importante, come ogni anno, quella svoltasi ieri sera a partire dalle ore 18 all’esterno della chiesa, celebrata da monsignor Sebastiano Sanguinetti e dal vescovo Corrado Melis, alla presenza delle autorità e di un numero ristretto di fedeli. Duecento i posti a sedere, più molte persone in piedi, tutti perfettamente distanziati e dotati di mascherina.

All’ingresso si veniva registrati e sanificati passando sotto un gazebo fatto venire apposta da Cagliari. Sono stati i volontari dell’associazione Beata Vergine del Rimedio, che si sono occupati dell’impeccabile organizzazione e hanno vigilato su tutto. La celebrazione è iniziata con le parole del vescovo Melis che ha ricordato come il 25 marzo abbia affidato la città di Ozieri alla Madonna del Rimedio.

Poi la parola è passata a monsignor Sanguinetti, che da 12 anni svolge il proprio lavoro al servizio della comunità ozierese e ha dichiarato di sentirsene parte integrante. Sanguinetti, che festeggia i cinquanta anni di sacerdozio, ha ricordato come Ozieri, pur essendo una delle diocesi più piccole d’Italia e della Sardegna, sia stata oggetto di grande attenzione da parte della Santa Sede, attraverso la nomina di tre vescovi: monsignor Giovanni Angelo Becciu, monsignor Giovanni Dettori e monsignor Mario Pompedda diventato poi cardinale.

Ha ricordato nell’omelia, come Ozieri sia una città profondamente mariana e che la devozione alla Madonna del Rimedio, risale al 1600.  “La pandemia non ci consente di festeggiare la Madonna come dovremmo. Questo contesto ci impegna ancora di più nella preghiera. I social media impediscono le nostre relazioni quotidiane, alle quali dobbiamo tornare.
Ai valori che danno senso alla vita”, ha affermato il presule.

Nel corso della messa è intervenuto anche il sindaco Marco Murgia, presente tra le autorità, che ha sottolineato come quest’anno la cerimonia sia particolare con una tensione emotiva arricchita dal fatto che solo in pochi hanno potuto prendere parte alla celebrazione religiosa. “Sanguinetti nei 12 anni di vescovado ha rimarcato la devozione della città di Ozieri verso la figura di Sant’Antioco. La festa del nostro Santo Patrono veniva vissuta in maniera meno viva rispetto a quella della Madonna del Rimedio. Egli ha dato ruolo e dignità a questa festa, tant’è che è diventata una festa molto importante per Ozieri”, ha detto il primo cittadino.

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