Il defibrillatore nella palestra di Porto Torres.
In Sardegna, si rilevano tra i 4 e i 5 casi al giorno di arresto cardiaco improvviso. Il danno cerebrale è immediato, con una riduzione della probabilità di sopravvivenza del 10% per ogni minuto che passa. L’intervento tempestivo è quindi la chiave per limitare il danno al cervello e salvare la vita.
Diversi studi hanno dimostrato che la sopravvivenza può essere più raddoppiata nei casi in cui vengono utilizzati i DAE da comuni cittadini, piuttosto che attendere esclusivamente l’arrivo del 118, che va comunque sempre prontamente avvisato, ma i cui tempi di soccorso hanno degli standard, in ambito urbano, di 8 minuti e, in ambito extraurbano, di 20 minuti, non paragonabili al rapido utilizzo del DAE se disponibile nelle immediate vicinanze dell’evento.
In questo contesto, si inserisce la rilevanza del Nuovo Registro Regionale DAE gestito dall’Azienda dell’Emergenza Urgenza che lo scorso febbraio, ha ricevuto mandato dalla Giunta Regionale per la gestione dei DAE e la loro mappatura sul territorio regionale. Nel vecchio Registro regionale risultano censiti circa 800 DAE in tutta la Sardegna ma si stima che la loro presenza sia almeno tre volte superiore rispetto a quanto finora emerso. Per questo motivo Areus invita tutti i possessori di DAE a segnalarne la loro presenza scrivendo a registrodae@areus.sardegna.it.
Tra i possessori di Dae registrati di recente c’è quindi anche la palestra Diamond Fitness di Porto Torres che ieri mattina ha ricevuto la Certificazione di “Struttura cardioprotetta” dal direttore sanitario dell’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza dottor Federico Argiolas. Un evento simbolico quello di stamattina che AREUS ha promosso per sensibilizzare chi già detiene lo strumento salvavita a segnalarne la presenza nel Registro Regionale e alle strutture pubbliche e private che non lo avessero già fatto di dotarsene al più presto. L’appello è rivolto non solo ai circoli sportivi, centri commerciali, luoghi di lavoro ma anche ai condomini, in quanto gli arresti cardiaci sono maggiormente frequenti nelle prime ore del mattino e al risveglio.
All’iniziativa erano presenti anche l’ingegnere Giovanni Secci responsabile Ingegneria Clinica e due medici, dottoressa Alessia Cadoni e dottor Martino Addis, della centrale operativa 118 del Nord Sardegna, che hanno illustrato il progetto e dato dimostrazione dell’utilizzo del DAE.
Una volta segnalati, i defibrillatori presenti sul territorio, verranno tutti georeferenziati e individuabili tramite un’app per consentire a tutti i cittadini che si trovino in situazione di emergenza di rintracciare quello a loro più vicino e utilizzarlo, anche con il supporto del 118 e in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
L’utilità della mappatura dei DAE e quindi la disponibilità di un’APP di questo tipo sono ancora più significative se si considera che la legge “legittima” all’uso del DAE anche il comune cittadino che non ha seguito uno specifico corso di formazione. L’intento è quello, in attesa dei soccorsi e in assenza di personale sanitario o di personale laico formato, di tentare di salvare comunque una vita umana. Il DAE è progettato per fornire istruzioni vocali passo passo per il corretto posizionamento delle piastre e rilevare autonomamente la necessità o meno di erogare una scarica, per cui può essere utilizzato senza alcun timore.