Personale del 118, botta e risposta tra i sindacati per Areus

Le precisazioni dei sindacati sulla vertenza Areus.

I rappresentanti sindacali dell’azienda Areus non ci stanno e ribattono su quanto avvenuto nell’assemblea generale convocata a Tramatza il 10 aprile scorso per discutere dell’ultima proposta dell’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza riguardante la copertura dei turni di reperibilità diurni infrasettimanali previsti dal Contratto Nazionale del Comparto Sanità.

L’assemblea guidata dal presidente della Rsu Antonio Piras e coordinata da Giancarlo Piras insieme ai segretari regionali di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Nursind, era stata convocata per condividere i contenuti della proposta aziendale con i dipendenti del sistema 118.

“Dall’incontro che si è svolto con toni diversi – spiegano ora i sindacalisti – è emerso un documento unitario inviato poi all’Azienda dove non si boccia la proposta della reperibilità ma si avanzano alcune richieste che riguardano in particolare gli aspetti logistici ed economici” precisano le Rsu.

Proprio a tale riguardo Antonio Piras, presidente Rsu Areus, Giancarlo Piras, coordinatore Rsu Areus, e Alberto Renna, dirigente Nursind, prendono le distanze sulle dichiarazioni a loro attribuite durante l’assemblea dei lavoratori. “L’unico documento ufficiale riconducibile ai rappresentanti sindacali, attestante la proposta relativa al progetto avanzato dall’Azienda e oggetto di discussione dell’assemblea” spiegano i rappresentanti sindacali “è la nota inviata alla direzione generale di Areus a conclusione dell’assemblea del 10 aprile e nella quale si chiede un ulteriore confronto a maggio”.

In particolare, il coordinatore Giancarlo Piras evidenzia la totale inesattezza delle dichiarazioni a lui attribuite in merito “all’inutilità di un servizio di pronta disponibilità” così come presentato dalla parte datoriale.

La nuova riorganizzazione aziendale prevede infatti la pronta disponibilità per infermieri e autisti sulla base delle nuove esigenze aziendali, da attivarsi anche nei turni diurni infrasettimanali oltre a quelli notturni e festivi già previsti. In sostanza il personale reperibile, secondo la proposta, non lo sarà solo per la singola postazione a cui assegnato ma potrà essere chiamato anche per coprire eventuali turni che si dovessero rendere necessari in un’altra postazione, individuata entro i 50 chilometri e concordata preventivamente tra le parti.

Da parte di Areus, pur conscia che dal punto di vista organizzativo ha tutto il diritto di definire i turni in base alle situazioni di criticità ed evitare disagi ai cittadini, c’è tutta la disponibilità a trovare un accordo.

“L’Azienda ha fatto una proposta che si allinea al nuovo atto aziendale e alla reale necessità del sistema di emergenza” ribadiscono da Areus che si dice comunque disponibile a vagliare la controproposta sindacale confermando l’incontro di maggio. Disponibilità che Areus aveva tra l’altro già dimostrato nell’incontro preliminare durante il quale la parte sindacale aveva chiesto all’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza di chiedere alla Regione risorse aggiuntive per far fronte alle richieste dei lavoratori, cosa che ha prontamente fatto, ottenendole.

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