Troppe coppie separate a Sassari con figli piccoli, se ne discute in Comune

La mozione del consigliere Mariolino Andria a Sassari.

A Sassari ci sono circa 4.300 coppie divorziate e circa 1.360 di queste hanno tra i 25 e i 49 anni di età. Un dato che preoccupa e che porta a delle riflessioni sulle conseguenze sui figli di minore età. I bambini, infatti, non possono soffrire dalle scelte dei genitori. “Si separano i coniugi, non i genitori“, dice il consigliere comunale di centrodestra Mariolino Andria, che ha presentato una mozione per istituire, a Sassari, il registro amministrativo per il diritto del minore alla bigenitorialità, discussa oggi in Consiglio comunale.

Il documento voleva impegnare il sindaco Nanni Campus e la Giunta ad attivare gli atti e le procedure necessarie per la sua istituzione e per la creazione del relativo regolamento. La mozione alla fine non è passata, ma ha avuto il merito di portare all’attenzione il problema.

“È un argomento che esula dalla nostra competenza e non avrebbe alcuna efficacia perché non ha copertura legislativa – ha spiegato il sindaco Campus -. Il discorso della famiglia riguarda tutti e la Corte Costituzionale ci ricorda che le leggi esistenti vanno attuate e rispettate. Noi, come Consiglio comunale, non abbiamo questa capacità ma ci sarebbero temi più importanti da discutere“.

Andria aveva spiegato. “I figli hanno bisogno di entrambe le figure genitoriali per crescere in maniera equilibrata e sviluppare al meglio le loro capacità. La nostra città deve quindi poter affermare che i diritti e il benessere dei bambini vengono prima di ogni altra cosa e nel caso della separazione dei genitori – evento traumatico – il processo di crescita di un bambino deve essere reso il più sereno possibile”, ha riferito.

Alla proposta era intervenuta la consigliera Laura Useri (Movimento 5 Stelle): “Questo è un argomento molto particolare e delicato poiché spesso i minori sono ostaggio delle scelte dei genitori“. Pronta è stata la replica della consigliera Virginia Orunesu (Sassari Progetto Comune): “Questo tema andrebbe discusso in Commissione e non basta farlo qui con una semplice alzata di mano. Data l’importanza del tema, è giusto quanto dice ma trovo la mozione carente su alcune parti e, perciò, occorrerebbe articolarla. Abbiamo già parlato con il Garante dell’Infanzia e ritengo opportuno trasferire la discussione nella Commissione“.

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