L’interrogazione della consigliera regionale Desirè Manca.
La consigliera regionale Desirè Manca (M5s) ha presentato un’interrogazione al presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu affinché venga fatta massima chiarezza sullo stato della nuova terapia intensiva e sulla situazione di caos che sta investendo la città di Sassari.
“Un taglio del nastro degno delle più grandi celebrazioni – commenta la consigliera – . Organizzato in tutta fretta per evitare lo scivolone in zona rossa. Ma oggi che l’AOU di Sassari sta collassando e i pazienti covid trovano spazio nei vari reparti e nel container, dove sono i 30 posti letto di terapia intensiva di ultima generazione del cosiddetto reparto T30, inaugurato il 23 gennaio di un anno fa?”
“Un reparto estremamente necessario, costato milioni di euro è oggi vergognosamente ancora chiuso. Il motivo? I lavori di adeguamento necessari all’accreditamento regionale sono iniziati con clamoroso ritardo: previsti a luglio 2021 sono partiti soltanto a novembre. Risultato? Il reparto celebrato dal presidente Solinas e dal presidente del Consiglio Pais, una struttura dotata di strumentazioni di ultima generazione e 1.300 metri quadri disponibili, ha ancora le porte sbarrate, mentre medici e infermieri a Sassari stanno portando avanti un lavoro disumano, costretti a fare lo slalom tra i vari reparti che ospitano i pazienti”.
“A Sassari vengono ricoverati i pazienti covid provenienti da mezza Sardegna, dalle città del centro come Nuoro ed Oristano ma anche da Olbia, nonostante la Regione abbia richiesto un mese fa all’ospedale Mater Olbia l’attivazione di posti letto di terapia intensiva. Tuttavia, le motivazioni per le quali la direzione del Mater Olbia abbia disatteso la richiesta del Presidente Solinas restano un mistero”.
“I lavori del T30 dovevano essere ultimati a settembre, invece, si è deciso di portarli avanti in piena pandemia. Come se non bastasse, si sta pensando di aprire il reparto di terapia sub intensiva per i pazienti covid all’ospedale civile di Alghero, dove per non interrompere l’attività chirurgica ordinaria, corre voce che gli anestesisti necessari verrebbero dirottati da Sassari verso la cittadina catalana. Scelte che fanno rabbrividire soltanto al pensiero – osserva ancora Desirè Manca, che conclude: “è chiaro che questi medici e infermieri non possano essere spostati se l’Aou rischia di collassare da un momento all’altro. Occorre ragionare con buonsenso, e attivarsi prima che Sassari rischi il peggio”.