I giovani ripuliscono il campo di Santa Maria di Pisa dalla spazzatura

Una decina di ragazzi hanno eliminato erbacce, rifiuti e siringhe dal campo di calcio.

Un gruppo di amici contro il degrado. Succede in via Donizetti nel quartiere sassarese di Santa Maria di Pisa e, per la precisione, nel campetto di calcio sullo sfondo dei grattacieli Area e delle costruzioni dell’Ente popolare. Un rettangolo di gioco abbandonato per anni all’incuria e divenuto nel tempo una giungla di erbacce, rifiuti e siringhe. Venti i bustoni condominiali riempiti dai giovani per tre domeniche e venticinque ore di lavoro complessivo armati di zappa, rastrello, guanti, e sotto la spinta della musica hip hop alla cui cultura, intrisa di periferie e poetica di riscatto, si rifanno. Vogliono restare anonimi perché, dicono, a loro interessava soltanto riconsegnare quel perimetro al rione e ai bambini che lo abitano. Non parlano se non a microfoni spenti né hanno pubblicizzato l’azione anche per evitare l’arrivo delle istituzioni verso cui nutrono una certa diffidenza.

Si fanno vedere, riferiscono i ragazzi, soltanto quando c’è da tagliare nastri e mettere il cappello sulle iniziative sociali. Un sospetto legittimato da un certo lassismo, trasversale a molte amministrazioni, locali e regionali, verso le periferie, che il comitato di Latte Dolce e Santa Maria di Pisa, coi suoi rappresentanti Gianluigi Onida e Danilo Farina, prova a combattere da più di un anno tra denunce e interlocuzioni col Comune. Trovando sponda con alcuni assessori, in particolare Antonello Sassu, titolare delle deleghe all’Ambiente, presente ieri per organizzare il ritiro dei bustoni, avvenuto questa mattina grazie agli operatori ecologici, e la pulizia di un’area invasa da decine di aghi. Sassu vuole anche proporre alle associazioni interessate l’adozione degli spazi verdi come quello di via Donizetti, una pratica che in città sta prendendo piede da qualche tempo.

E a proposito di siringhe la scia tossica arriva fino alla vicina fermata di Sirio. Un accumulo presente su panchine, marciapiedi, aree limitrofe, confusa spesso nella discarica di plastiche, fazzoletti insanguinati e altri oggetti disseminati tra i binari. Un’emergenza, e una sofferenza dei tossicodipendenti, risaputa da tempo, nel cuore del rione, a cui è difficile porre rimedio, nonostante i tanti sforzi socio-sanitari in questo senso. Intanto però l’iniziativa autonoma descritta sopra segna un importante punto fermo per cercare di invertire la rotta del degrado e dell’allarme a cui da troppo tempo si associano Latte Dolce e Santa Maria di Pisa.

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