Nessuna responsabilità nella morte dell’operaio Antonio Masia.
La Corte d’Appello ha confermato l’assoluzione di Fabiano Mario Saba, collega di Antonio Masia, l’operaio 53enne trovato senza vita il 25 luglio 2022 nell’impianto Gesam di smaltimento rifiuti a Truncu Reale. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dai familiari della vittima, escludendo anche la responsabilità civile di Saba per l’incidente costato la vita al lavoratore.
- LEGGI ANCHE:Operaio morto alla Gesam, assolto l’unico imputato.
L’uomo era stato accusato di omicidio colposo, con l’ipotesi che si trovasse alla guida del muletto che aveva travolto Masia. Già in primo grado il Tribunale di Sassari aveva disposto l’assoluzione, accogliendo la ricostruzione difensiva che escludeva un suo coinvolgimento diretto nella tragedia.
La decisione è ora definitiva, poiché la Procura non ha impugnato la sentenza di assoluzione. La Corte ha inoltre condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.
A novembre l’udienza preliminare per i dirigenti Gesam per la morte presso l’impianto di Sassari.
Parallelamente, prosegue il procedimento per omicidio colposo a carico di tre figure di spicco della Gesam per la morte presso l’impianto di Sassari. Il dirigente Innocenzo Mario Giannasi, il presidente e legale rappresentante Antonello Cesaraccio e l’ingegnera Michela Paola Piera Coppola, consulente esterna per la sicurezza.
Il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta di archiviazione presentata in precedenza, ordinando al pubblico ministero di formulare l’imputazione nei confronti dei tre indagati. L’udienza preliminare è stata fissata per novembre, quando verranno esaminati i profili di responsabilità aziendale legati alla sicurezza sul lavoro.
Dopo il ritrovamento del corpo di Masia, un incendio doloso aveva devastato parte dell’impianto, rendendo più complesso il lavoro degli investigatori nella ricostruzione della dinamica dell’incidente.





