Vent’anni fa a Sassari l’omicidio della dottoressa Monica Moretti

L’omicidio della dottoressa Monica Moretti a Sassari.

Sono trascorsi 20 anni da quel drammatico 23 giugno 2002, quando la dottoressa Monica Moretti, all’epoca 38enne, venne uccisa a Sassari da un ex paziente. Settimane infinite di stalking, con appostamenti e telefonate, anche 20 al giorno, che si sono concluse nel peggiore dei modi. Alla donna è stata intitolata una piazza, ma contro la violenza sulle donne c’è ancora molto da fare.

L’omicidio.

Ad ucciderla, nella mansarda dell’abitazione di via Amendola, verso l’ora di pranzo, sono state le 51 coltellate inferte da quell’uomo che aveva conosciuto in ospedale, nel reparto di Urologia. Prima un pugno in faccia, che ha spaccato i denti della professionista, poi il tentativo di strangolarla con un foulard e lo svenimento. Infine la violenza consumata con le coltellate mortali. E il tentativo maldestro di cancellare le prove dando fuoco alla struttura.

Le indagini.

Le indagini hanno ottenuto una svolta grazie alle indicazione di un infermiere, che aveva detto ai poliziotti di conoscere un uomo, Alberto Gaspa, che spesso chiedeva informazioni della dottoressa. Chiamato per essere interrogato, l’assassino aveva confessato uno dei delitti più brutali mai avvenuti a Sassari.

Una piazza intitolata a Monica Moretti.

A fine 2012, dieci anni dopo l’omicidio, nella piazza tra via Duca degli Abruzzi e viale Dante, a Monica Moretti è stata intitolata una piazza. Con il passare dei mesi e degli anni è diventata il punto di riferimento di numerose battaglie contro la violenza sulle donne, ma anche uno spazio culturale dove, soprattutto d’estate, si svolgono eventi, dibattiti e serate di musica.

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