A Sassari il mondo dei precari della scuola scende in piazza

La protesta in piazza Castello.

Il Coordinamento Precari Scuola Sardegna sarà presente oggi 25 giugno a Sassari, in piazza Castello, alle ore 17 alla manifestazione “Tutti in piazza per la scuola”, in collaborazione con “Priorità alla Scuola”.

Sassari manifesterà insieme ad altre 59 piazze italiane per contro l‘inefficienza della politica del Ministero che secondo il coordinamento continua a dare risposte evasive ai problemi della scuola, nonostante le tanto annunciate linee guida che nella pratica deresponsabilizzano il Ministero scaricando tutte le responsabilità operative su scuola e Dirigenti scolastici. La riapertura dell’anno scolastico è dietro l’angolo e per questo motivo, giovedì 25 giugno tutta l’Italia si unirà al grido “ora o mai più” e “spazio per la scuola, spazio alla scuola” per pretendere che il Governo metta la scuola pubblica al centro dell’agenda della politica.

“Con la manifestazione del 25 giugno – commenta il coordinamento Precari Scuola Sardegna – intendiamo inoltre tenere i riflettori accesi sulla situazione della scuola in Sardegna e dei docenti precari dell’Isola. Il problema del dimensionamento, che ha portato alla chiusura di centinaia di plessi, oggi non può più essere ignorato, è necessario che si ottenga una norma che tenga conto delle reali peculiarità territoriali della Sardegna, non solo a causa dell’emergenza. Quanto alla didattica a distanza ribadiamo che sia stata uno strumento emergenziale e tale debba rimanere. Chiediamo che vengano riaperti i nidi, le scuole, le università e che lo si faccia interamente in presenza, a tempo pieno e in piena sicurezza per studenti, docenti e personale ata. Per fare questo è fondamentale incrementare gli organici e quindi che lo Stato stanzi risorse, destinandole alle regioni, per poter garantire Il diritto allo studio e il diritto alla salute, costituzionalmente garantiti”.

Una protesta anche contro l’attuazione della Call Veloce, sulla quale si lavora in questi giorni a Roma, poiché rischierebbe di causare la graduale sostituzione dei docenti precari Sardi con docenti provenienti da altre regioni d’Italia. “Chiediamo che i precari Sardi vengano formati ed assunti in Sardegna. I 5mila precari Sardi in questi anni non hanno avuto la possibilità di abilitarsi e specializzarsi e quindi partecipare ad un concorso – continua il coordinamento – . Questo a causa della mancata attivazione di sufficienti percorsi di abilitazione e specializzazione nell’Isola. Pensiamo che sia ora per la Sardegna il momento di pretendere di poter formare ed assumere il personale scolastico di cui ha bisogno senza importarlo da altre regioni, attraverso l’istituzione di Percorsi Abilitanti Speciali riservati a docenti che hanno prestato servizio in Sardegna. Questo può essere ottenuto utilizzando lo Statuto dell’Autonomia. Questa è una delle proposte che abbiamo portato all’incontro organizzato dall’assessore alla Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu lo scorso 17 giugno”.

“Oggi ribadiremo le nostre proposte anche in Piazza Castello e chiederemo al Governo risorse economiche straordinarie per la Regione Sardegna in modo che si possano garantire: assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali; aumento degli spazi per tutte le scuole di ogni ordine grado; investimenti strutturali per l’edilizia scolastica; prevenzione sanitaria nelle scuole; tempo scuola con ore da 60 minuti, esternalizzazione di servizi e educativi per completare il tempo scuola; scuole inclusive che rispondano ai bisogni di tutti”.

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