Sassari, sit-in davanti alle scuole: “Cambiare l’alternanza scuola-lavoro”

Il sit-in davanti alle scuole di Sassari.

Azione Studentesca scende in strada, anche a Sassari, all’entrata delle scuole. “Questa mattina, davanti alle scuole e nelle piazze di tutta Italia, abbiamo gridato la nostra proposta di rivoluzionare il Pcto – afferma Alessandro Sanna, responsabile provinciale Gioventù Nazionale Sassari -. Senza sicurezza, senza efficacia, non c’è alcuno sbocco lavorativo, né crescita personale, nessun futuro per noi studenti”.

Secondo Gioventù Nazionale Sassari, anni di sfruttamento da parte delle multinazionali e l’inadeguatezza delle misure di sicurezza, hanno portato l’alternanza scuola-lavoro al fallimento. “Pertanto, proponiamo, a partire dai licei giornate dedicate ad un orientamento universitario che sia concreto, con la possibilità di assistere alle lezioni e di partecipare dal vivo ai progetti e agli spazi universitari, al fine di portare una maggior consapevolezza nello studente perché faccia la scelta più coerente possibile col suo futuro. E ancora, la creazione di un organo scolastico che, tramite un tutor, si occupi esclusivamente dell’alternanza, per monitorarne e garantirne qualità, efficacia e sicurezza, con la partecipazione dei rappresentanti d’istituto nello stesso, nonché l’assegnazione di un docente di riferimento per ogni progetto a cui le scuole aderiranno, per far scegliere allo studente quello a cui partecipare in base alle proprie passioni. Neanche la cultura e la consapevolezza storica dei propri territori devono rimanere indietro. Parchi, musei e luoghi d’interesse devono essere visitabili dai ragazzi, perché riscoprano le loro radici e fortifichino il legame con la propria storia”, prosegue Sanna.

Il tutto potrà avvenire se prima si garantisce la sicurezza, ma senza di essa, null’altro potrà partire. La già presente normativa sulla sicurezza del lavoro, ma con disposizioni più stringenti, si chiede che venga attuata anche per gli studenti in stage. Ciò per dire basta agli incidenti o morti in alternanza. Si richiedono dunque corsi appositi per gli studenti durante le ore di Educazione Civica, così come ha già annunciato lo stesso ministero.

“Dagli istituti tecnici al mondo del lavoro, più efficacia e stage più mirati: se in Italia il lavoro è già di per sé un miraggio, con un sistema così fragile e inefficace già dalle scuole, per i più giovani diventa un’utopia: è il momento di una più stretta collaborazione con le Pmi dei territori, stage formativi coerenti con i percorsi di studi dei ragazzi per un diretto ingresso nel mondo del lavoro. Non schiavi in una multinazionale, ma protagonisti della crescita personale, professionale e dell’economia locale. Da secoli baluardo del nostro tessuto protettivo, vogliamo anche la riscoperta del lavoro manuale e artigiano. Infine, in base al merito dimostrato tra i banchi e durante gli stage stessi, l’istituzione di borse di studio per la formazione post-scolastica per coloro che si saranno distinti maggiormente. Il nostro futuro non è in vendita, e a partire dai banchi di scuola, riscatteremo ciò che ci è stato tolto: per un altro Pcto, oltre i disastri dei precedenti governi, al fianco degli studenti”, conclude il responsabile provinciale di Gioventù Nazionale Sassari.

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