La testimonianza di una sopravvissuta alla Shoah al liceo Azuni di Sassari

La Giornata della memoria a Sassari.

“Memorie della Shoah: Edith Bruck, testimonianza di una sopravvissuta”. È il tema dell’evento che si terrà la mattina di giovedì 27 gennaio nell’aula magna del liceo Azuni di Sassari per celebrare la “Giornata della memoria”. L’iniziativa, riservata agli studenti di alcune classi dell’istituto, prevede la proiezione di una videointervista rilasciata appena due settimane fa nella sua casa romana dalla scrittrice Edith Bruck, testimone della Shoah ungherese, alla professoressa Margherita Sussarellu, docente del liceo musicale e collaboratrice di varie testate giornalistiche con lo pseudonimo di Maggie S. Lorelli.

Interverrà anche il professor Attilio Mastino, storico, accademico e saggista, già docente di storia romana e rettore dell’Università di Sassari, con una relazione sul tema dell’esilio in età romana e un particolare riferimento alle vicende di quattromila ebrei esiliati in Sardegna dall’imperatore Tiberio per combattere il brigantaggio e dell’espulsione da Bengasi dei “Beronicenses” da parte dell’imperatore Adriano, inviati poi anch’essi in Sardegna nell’isola di Sulci per lavorare nelle miniere imperiali.

Il ruolo di moderatore sarà affidato al giornalista e scrittore Gianni Garrucciu che, dopo aver introdotto la relazione del professor Mastino e presentato insieme all’autrice la videointervista a Edith Bruck, aprirà un breve dibattito dando spazio alle domande e alle osservazioni degli studenti. In tre momenti di intervallo fra le varie fasi dell’evento si esibiranno nell’esecuzione di alcuni brani musicali di Morera, Williams e Hoffenbach un duetto e la classe di musica da camera composti da alcuni allievi delle classi 4^L, 4^M e 5^ L del liceo musicale, diretti in due di queste interpretazioni dalla docente Vittoria Mura.

Nel filmato dell’intervista Edith Bruck, che oggi ha 90 anni, ultima di sei figli di una famiglia ebraica, racconta la sua drammatica esperienza di deportata a Auschwitz all’età di soli tredici anni, nel 1944, e dei successivi spostamenti in vari campi di concentramento tedeschi fino a quello di Bergen-Belsen, dove è stata poi liberata nel 1945 insieme a una sorella, mentre non sono più tornati a casa la madre, il padre, un fratello e altri familiari. Dopo varie peregrinazioni tra Cecoslovacchia, Ungheria e Israele, la vittima della Shoah scampata alla morte nei lager nazisti si è infine stabilita a Roma, dove vive dal 1954, e nel suo nuovo Paese di adozione ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

“La proposta dell’intervista a Edith Bruck e della relazione del professor Mastino ai nostri studenti – precisa il dirigente scolastico del liceo Azuni, Antonio Deroma – nasce dall’obiettivo di tenere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della storia dell’umanità e di riflettere sul male purtroppo antico delle persecuzioni, traendone un insegnamento e allo stesso tempo un monito per il presente e il futuro”.

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