Dall’impegno di 19 giovani nasce a Uri l’oratorio “Amici di San Francesco”

L’oratorio “Amici di San Francesco” a Uri.

Da un po’ di tempo ormai, 19 ragazzi di Uri, motivati dalla proposta degli animatori più grandi che li affiancano nel progetto, hanno deciso di intraprendere un percorso. Dare vita ad un oratorio: L’Hub-Oratorio Amici di San Francesco.

“Quando ci è stata fatta la proposta sapevamo che non sarebbe stato un percorso facile. Nonostante questo non ci siamo scoraggiati, ce l’abbiamo messa tutta e continueremo a farlo. Nella nostra infanzia le attività parrocchiali a cui abbiamo preso parte ci hanno donato tanto, accompagnandoci nella crescita. Quel ricordo probabilmente è stata la ragione che ci ha spinto a far vivere la stessa esperienza ai ragazzi più piccoli che hanno deciso di darci fiducia”, affermano i promotori Riccardo Achenza e Maria Orani.

La scorsa estate il loro primo progetto è iniziato con una corsa contro il tempo per riuscire ad organizzare un campo estivo. Quest’ultimo ha superato le loro aspettative. Ha consolidato il legame fra gli animatori e avvicinato i ragazzi al progetto. Durante il campo si sono resi conto delle difficoltà che avrebbero incontrato in questo percorso, ma erano determinati a perseguire il loro obiettivo. Finito il campo abbiamo hanno preso consapevolezza che non potevano fermarsi ad un unico evento fine a se stesso.

“Ecco che abbiamo dedicato i mesi autunnali all’organizzazione delle attività per il resto dell’anno liturgico, riuscendo anche a destinare un fine settimana alla preparazione dei cresimandi – affermano Achenza e Orani -. Alle porte del periodo natalizio abbiamo deciso di mettere su una serie di attività prima della novena. Con i pochissimi mezzi a disposizione e contro le nostre aspettative questi incontri si rivelarono un successo. L’entusiasmo e l’affetto dei giovanissimi è stato il vero motore trainante. Abbiamo riscontrato una sentita partecipazione da parte di ragazzi e ragazze di tutte le età. Li abbiamo realizzato che l’obiettivo era stato raggiunto. Fra noi giovani animatori e i partecipanti si era creata fiducia. Senza rendercene conto l’oratorio iniziava a prendere la forma che volevamo: un luogo dove passare del tempo in spensieratezza, dove sentirsi accolti e mai fuori luogo”.

Non eravamo pronti a salutare i cresimandi che avevano appena portato a termine il percorso di catechismo; perciò abbiamo deciso di coinvolgerli come nostri apprendisti. Con l’avvicinarsi della Quaresima, forti e rassicurati dei riscontri ottenuti fino a quel momento, abbiamo deciso di fare un salto in avanti, organizzando degli appuntamenti settimanali e domenicali. Incontri all’insegna di giochi, divertimento e riflessione; proprio in questo i nostri apprendisti hanno giocato un ruolo fondamentale con il loro aiuto, rendendosi anche conto delle gioie e delle responsabilità che derivano dal nostro ruolo. Ormai la quaresima è finita mentre l’oratorio è più saldo che mai. Per noi durante questi mesi ha rappresentato un porto sicuro dove poter stare insieme, divertirsi e poter essere ascoltati. Non vediamo l’ora di poter continuare il nostro percorso e aver così la possibilità di realizzare sogni e progetti. E possiamo garantire che sono tanti. Siamo consapevoli che questo è solo l’inizio ma con la tenacia e la fede che ci ha accompagnato in questi mesi riusciremo a raggiungere obiettivi sempre più grandi. Siamo contenti di ciò che abbiamo costruito e impazienti di vedere ciò che saremo capaci di costruire. Non è vero che nella nostra realtà non c’è nulla: ci siamo noi. E crediamo che sia un ottimo punto di partenza“.

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