Domus de Janas patrimonio dell’Unesco: il progetto per il riconoscimento

Il progetto per Alghero e il nord Sardegna.

L’opera della sepoltura dei sardi che ha attraversato millenni, elemento significativo del patrimonio culturale della Sardegna, merita il riconoscimento dell’Unesco. C’è già il parere favorevole nel merito da parte del Ministero della Cultura, espresso in questi giorni, l’8 aprile scorso.

Il MIC ha dato il via libera alla proposta formalizzata dalla rete dei comuni  in cui sono presenti  vestigia e testimonianze della preistoria, tra cui le Domus de Janas, prevenuta attraverso la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Sono 35 i siti che fanno parte della proposta, da Alghero a Villanova Monteleone, Ossi, Cheremule, a Mamoiada, Goni, Ardauli, Benetutti,  Sedilo, ed altri ancora. 

La proposta fa parte ora della lista propositiva italiana della Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale trasmessa alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unesco.  Il prossimo approdo è quello della Tentative Lists di Parigi, Centro del Patrimonio Mondiale, al quale gli Stati presentano le proposte che considerano patrimonio culturale di eccezionale valore universale.

Alghero, con i siti di Anghelu Ruju e Santu Pedru, è capofila con Ossi del programma che il Ministero della Cultura propone per il riconoscimento Unesco. La rete dei comuni ora elaborerà i dossier che sosterranno la validità della proposta di riconoscimento all’ Unesco World Heritage Centre. Il Piano di gestione del patrimonio della rete dei comuni si avvarrà del supporto del Comitato Tecnico – Scientifico composto da personalità del mondo accademico sardo e dal  Centro Studi “Identità e Memoria” (CeSim/APS), presieduto dalla professoressa Giuseppa Tanda, promotrice del programma di candidatura all’Unesco.

“La sfida ambiziosa  è quella di un percorso di tutti i comuni dell’isola in cui l’attrattore della cultura così significativo possa incidere anche sullo sviluppo turistico della rete – commenta l’ssessore alla Cultura Marco Di Gangi . “La proposta è altamente competitiva, e tuttavia il percorso verso il riconoscimento Unesco è uno stimolo a creare tutte le condizioni affinchè questa ricchezza sia valorizzata pienamente”. La proposta è forte, ne sono convinti la Prof.ssa Tanda e Giovanni Carta: “Abbiamo opere d’arte che rappresentano benissimo lo spirito Unesco, le Domus de Janas costituiscono l’espressione funeraria ed artistica più rilevante del sistema culturale sviluppatosi nell’Isola tra la fine del V ed il III millennio a.c.”.

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