Il futuro dell’ospedale Marino di Alghero.
Timori crescenti accompagnano il futuro dell’ospedale Marino di Alghero, dopo la decisione del Consiglio regionale di trasferire la struttura dall’Aou di Sassari alla Asl 1. A sollevare le prime voci di allarme sono stati medici e infermieri, che nel corso di un’assemblea sindacale indetta dalle sigle Cimo-Fesmed, Fassid, Aaroi-Emac, Nursind e Uil hanno espresso forte preoccupazione per le possibili ripercussioni dell’operazione, in particolare sul fronte dell’attività chirurgica.
LEGGI ANCHE: Protesta davanti all’ospedale di Alghero per il diritto alla sanità.
Il timore principale riguarda la concreta possibilità che, a causa della riorganizzazione prevista a partire dal primo gennaio 2026, si debbano affrontare nuove difficoltà logistiche e gestionali in un contesto già segnato da criticità irrisolte. I rappresentanti sindacali, intervenuti durante l’incontro, hanno sottolineato come i continui passaggi di competenza non facciano che aumentare l’incertezza tra il personale e tra gli stessi utenti, senza portare benefici.
A pesare ulteriormente è la situazione ancora in stallo delle sale operatorie, di cui attualmente solo una su tre risulta effettivamente utilizzabile. Un quadro che si inserisce in un contesto di carenza cronica di personale medico e infermieristico, in particolare nel settore dell’anestesia, con il rischio concreto – paventato dai professionisti – che a essere sacrificati siano servizi essenziali come la chirurgia ortopedica e la specialistica endocrinologica.
Le preoccupazioni espresse dai lavoratori si fanno sempre più pressanti anche in merito al destino dei reparti di riabilitazione e ortopedia, che restano avvolti da una coltre di incertezza. Di fronte a questo scenario, i sindacati hanno chiesto un confronto diretto con i nuovi commissari e con le istituzioni politiche regionali, auspicando un’immediata apertura al dialogo e la definizione di interventi concreti a tutela del personale sanitario e della qualità dell’assistenza offerta alla cittadinanza.