Dal dragaggio alla gestione dei rifiuti, il nuovo progetto per il porto di Castelsardo

Un finanziamento di 250mila euro per il porto e per la pesca di Castelsardo.

Si è svolto con il Tecnico incaricato dell’Ufficio Pesca e Acquacoltura di Argea, il sopralluogo al Porto di Frigiano per l’avvio del procedimento per la riqualificazione ambientale dell’area destinata ai pescatori.

Il Comune di Castelsardo, unico Ente che è riuscito ad conquistare il finanziamento, ha infatti ricevuto comunicazione dall’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna, dell’ottenimento di un contributo di 250mila euro derivanti da fondi comunitari, nazionali e regionali, pari al 100% della spesa ammissibile dell’intervento, per migliorare le infrastrutture preesistenti dei porti di pesca, investire in strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini e contribuire quindi alla protezione dell’ambiente.

I lavori riguarderanno la ristrutturazione dell’isola ecologica dell’area del porto, la bonifica e la pulizia dei pontili, destinati alle imbarcazioni della pesca professionale, attraverso il dragaggio del fondale e l’installazione di sistemi di raccolta “a filtro” di rifiuti e plastiche marine dalle stesse banchine.

L’isola ecologica attualmente esistente è infatti assolutamente inadeguata, non essendo differenziata per diportisti e pescatori. Verrà perciò approntata un’area completamente separata, al fine di favorire i pescatori, a seguito dell’entrata in vigore della legge “Salvamare”, nella gestione ed il riciclo dei rifiuti accidentalmente rinvenuti in mare, durante le operazioni di pesca o con qualunque altro mezzo, e dei rifiuti volontariamente raccolti.

Ora sarà il comandante del natante che approda in porto, a conferire “gratuitamente” i rifiuti accidentalmente pescati in mare, presso gli impianti portuali di raccolta, integrati nel sistema comunale di gestione dei rifiuti. In sostanza, i pescatori si trasformeranno in veri e propri “operatori ecologici” del mare, non avendo più ostacoli nel riportare a terra plastica e rifiuti, accidentalmente finiti nelle reti.

È anche previsto un importante dragaggio ed una pulizia generale del fondale portuale, nelle aree destinate alla pesca professionale, andando a recuperare i rifiuti presenti nelle aree. La gestione dei rifiuti provenienti dalle opere di dragaggio del porto, oltre a fanghi, si ipotizza infatti la presenza dei rifiuti disomogenei quali catene, cavi di acciaio e di nylon, reti da pesca, legno e plastica, avverrà sulla banchina. Dopo essere stati vagliati e differenziati per categorie generali, i rifiuti potranno essere infine conferiti in discarica.

È prevista inoltre la possibilità di recuperare possibili rifiuti pericolosi. È stata infatti anche predisposta, nel computo dello studio di fattibilità,  la “caratterizzazione” di alcuni prodotti, previo conferimento. È prevista l’installazione di filtri pompanti, del tipo “Seabin”, ossia una pompa di allagamento che convoglia a pelo libero i rifiuti galleggianti e li vaglia all’interno di un sacco ricambiabile, per la pulizia delle banchine dalle plastiche e microplastiche, considerato che le attuali banchine, destinate alle barche da pesca, necessitano, attualmente, di pulizie costanti dai rifiuti galleggianti.

“Siamo molto soddisfatti, ed è per questo che ringraziamo l’assessore regionale  all’Agricoltura ed alla Pesca, Gabriella Murgia ed i funzionari di Argea – dichiara l’Assessore alla Pesca ed all’Ambiente Roberto Fiori – per essere stati l’unico Comune finanziato per questa tipologia di interventi. Una riqualificazione ambientale dell’area destinata alla pesca,  che permetterà ai nostri pescatori di contribuire alla difesa dell’ambiente”. “Si inizia a dare un impronta diversa al nostro porto ed ai nostri servizi portuali – sottolinea il sindaco Antonio Capula –  le esigenze dei pescatori tornano in primo piano e con esse la salvaguardia dell’ambiente, perché tutti possano lavorare in modo più funzionale e sereno, in una nuova ottica di sviluppo e collaborazione con l’ente pubblico”.

Condividi l'articolo